Gli audiolibri di luglio
Voci e letture di luglio 2024, il mese più caldo in assoluto per stare con le cuffie sulle orecchie!
Esco da un mese di fuoco, nel quale ci sono state diverse riprese (di cui una intensiva) e un numero imprecisato di editing, perciò in questo numero ci saranno meno recensioni del solito ma un sacco di felicità perché siamo pieni di progetti e si prospetta un autunno meraviglioso 🐌
Questo mese i consigli di ascolto rimandano tutti all’app di Kobo perché, tra quelle usate fin qui, è l’unica che consente di acquistare l’audiolibro per ascoltarlo comodamente da app o dispositivo.
Se mi segui da un po’ sai che faccio il tifo per l’audiolibro in tutti i modi e non ho particolari preferenze d’uso né vincoli di affiliazione ma, negli ultimi mesi, sto riflettendo molto su quali sono i modi di sostenere l’editoria audio.
Promuovo la sottoscrizione di abbonamenti e non accetto in alcune modo forme di pirateria assortite, ma trovo che l’acquisto del singolo prodotto rimanga in assoluto la forma più papabile e utile per sostenere il settore.
Ad ogni modo, i titoli che ti suggerisco sono disponibili anche su Audible e Storytel, quindi puoi ascoltarli un po’ ovunque ;)
A proposito, tu hai provato Voxa? Mi racconti cosa usi tu per ascoltare e come ti trovi?
L’ultimo Cacciatore
Di Davide Morosinotto, letto da Mosè Singh.
Ho amato il libro cartaceo, l’ho divorato in due sere, e sono molto soddisfatta dell’audiolibro che ne hanno realizzato.
Mosè legge con il ritmo e il trasporto necessari a rendere le immagini e le atmosfere; le pause sono delicate, appropriate. La musicalità interessante e coerente con il punto di vista del narratore (che è il protagonista), mai noiosa e colorata il giusto.
Nella narrazione per ragazzə, trovo che la scelta delle voci debba essere ancora più accurata perché il settore è complesso: non leggiamo ai bambini [e anche qui avrei qualcosa da dire ma ne faremo un episodio a parte] e non leggiamo ai cosiddetti adulti.
Siamo in una terra di mezzo, quella in cui vive il nostro adolescente interiore, con cui spesso abbiamo un pessimo rapporto ma che, in buona sostanza, è quello che ci porta al cinema a vedere i film Marvel, DC e company. Serve quindi un delicato equilibrio nelle coloriture della voce, e questo è un ottimo esempio di ciò che intendo.
Ciliegina sulla torta: l’intelligibilità. Lettere, suoni e sillabe sono ben scanditi, rendendo tutto più che comprensibile; in questo caso -come in tutti quelli in cui si verifica una situazione simile- è importantissimo che le parole siano ben più che scandite perché l’autore ha scelto di modificare leggermente i nomi di molti animali, e sarebbe stato incredibilmente facile rendere male questi dettagli sonori se l’intelligibilità non fosse stata ottimale.
La voce di Mosè è cioccolato bianco con i lamponi, con quei guizzi aciduli nel gusto dolciastro, burroso e leggermente nocciolato; al tatto è legno massello laminato, come le cassa della chitarra classica e ha il colore del miele e delle venature del legno di acacia.
Florida, diecimila anni fa.
La tribù è in pericolo: si è spinta molto a sud per cercare gli ultimi mastodonti, che stanno scomparendo a causa della violenza degli uomini.
Come se non bastasse un terribile incendio distrugge l'accampamento e si salvano solo sei ragazzini che, da soli, decidono di portare a termine la Grande Caccia. Riusciranno a sopravvivere nell'ambiente più ostile che sia mai esistito?
Il famiglio
Di Leigh Bardugo, letto da Chiara Leoncini.
Ok, mi sono innamorata della lettura di Chiara.
Ritmo delicato, intenzioni impeccabili, il respiro -oddio finalmente si sente il respiro!- è allineato ed è perfettamente integrato nella lettura. Viva il cielo 🥳
Certo, c’è da dire che la gestione della voce di Chiara è ottimale, quindi il respiro risponde all’armonia del mantice respiratorio e della fonazione, e anche quando va in apnea riesce a tenere le finali quanto più alte, senza farle cadere.
Solo alcune pause sono disallineate ma è palese che lo siano per la post-produzione, non per la lettura della narratrice, e ti dirò di più: la lettrice è talmente efficace che persino queste pause non sono tanto fastidiose come lo sarebbero, invece se la lettura non fosse così buona.
I colori dei personaggi sono molto definiti, al limite della recitazione in voce, e questo è un ottimo esempio di come una voce capace non sia mai eccessiva nella coloritura dei caratteri vocali. Suggerisco di ascoltare questo audiolibro a chi fatica a capire come si può lavorare l’interpretazione nell’audiolibro senza essere su un palco o in sala doppiaggio.
La voce di Chiara è profumata come il riso basmati, leggera e saporita, con quel punto di equilibrio tra il dolce e il salato che veste ogni palato; ha il colore madreperlato dell’interno delle conchiglie, con quel punto di rosa che richiama il tramonto, ed è fluida e leggermente limosa al tatto, come l’acqua dei ruscelli sottili che tocca i polpastrelli e fatichi a definire se la stai toccando tu o se ti sta toccando lei.
In una Madrid diventata da poco capitale del Regno e pervasa dalla furia controriformistica dell'Inquisizione, la giovane Luzia Cotado, conversa orfana di entrambi i genitori, cerca di sopravvivere come meglio può, nascondendo a tutti le sue origini e, soprattutto, la sua capacità di compiere milagritos, piccole magie. Un giorno, però, la signora della casa presso la quale presta servizio si accorge del suo dono e di lì in poi la obbliga a farne sfoggio davanti ai suoi ospiti, nel patetico e disperato tentativo di migliorare la posizione sociale della sua famiglia ormai decaduta. Ma quello che inizia come un semplice divertimento per nobili fiacchi e annoiati prende ben presto una piega pericolosa perché Luzia attira l'attenzione di Antonio Pérez, ex segretario ora in disgrazia di Filippo II. Per riconquistare il favore del re, ancora provato dalla sconfitta della sua armada, Pérez decide di indire un torneo per trovare un campione che diventi l'arma decisiva nella guerra estenuante contro la regina eretica d'Inghilterra.
Determinata a cogliere l'unica possibilità che la vita sembra volerle offrire per migliorare la sua condizione, Luzia si immerge in un mondo popolato da veggenti e alchimisti, bambine sante e imbroglioni, dove i confini tra magia, scienza e inganno sono tanto labili quanto incerti. Con il crescere della sua notorietà, però, aumenta di pari passo il rischio che i suoi segreti vengano scoperti. Per non finire nella morsa dell'Inquisizione, la giovane conversa dovrà quindi agire d'astuzia, accettando persino l'aiuto di un uomo misterioso temuto da tutti, Guillén Santángel, a sua volta custode di verità che potrebbero rivelarsi letali per entrambi.
Nel Famiglio, Leigh Bardugo tesse una narrazione dove al racconto storico si intrecciano con maestria il realismo magico e una storia d'amore emozionante, una lettura che, una volta iniziata, difficilmente si può abbandonare.
Il linguaggio segreto dei fiori
Di Vanessa Diffenbaugh, letto da Valentina Mari.
Questo mese solo voci bellissime in cuffia.
Una lettura distante dalle altre per ritmi e velocità;
bellissima nella musicalità ed eterea nel timbro (che amo alla follia!).
Personalmente la trovo un po’ troppo veloce, a scapito di alcuni piccoli aspetti dell’intelliggibilità, che sai essere per me un punto focale della narrazione audio.
Chiariamoci: Valentina legge benissimo, con una coloritura deliziosa e particolarmente azzeccata su questa narrazione, ed è una bravissima doppiatrice quindi non sto parlando di bravura nel senso lato del termine, ma di piccoli aspetti peculiari della narrazione audio.
La sua lettura è un virtuosimo al pianoforte, con una musicalità così fluida e inafferrabile da ricordare i battiti d’ala delle farfalle; le coloriture sono bellissime (e qui le competenze del doppiaggio fanno spesso la differenza) e, nel complesso, la storia scivola tra le dita come la sabbia soffice.
È uno di quegli audiolibri che devi scegliere di ascoltare quando non fai altro.
Un ottimo esempio di come si danza sul testo, a livello prosodico.
La voce di Valentina è agrumata e fragrante come la pasta frolla delle crostate di frutta, con tanto di gelatina e crema pasticcera; è azzurra, di quell’azzurro cielo carico delle giornate estive, ed è fresca, delicata e porosa al tatto, come la polpa dell’anguria.
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri, ma soprattutto di amare e lasciarsi amare; colpevole è un passato difficile. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Potrero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa, il suo rifugio, la sua voce. Attraverso il loro linguaggio Victoria comunica le sue emozioni più profonde: la lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, è la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori e grazie a questo magico dono Victoria ha preso in mano la sua vita: lavora come fioraia, isuoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua antica ferita, frutto di una colpa segreta, finché non incontra un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Il linguaggio segreto dei fiori racconta una storia di coraggio e di speranza, di abbandono e di incredibile sete di vita, mostrandoci la forza immensa dell'amore più vero, imperfetto e senza radici, che dà senza pretendere nulla in cambio.
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Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Di cosa mi occupo
Produco audiolibri per case editrici, sono fonico di ripresa, regista e tutor per narratory in studio;
consulente di produzione per l’editoria audio, tecnico di post-produzione di audiolibri, narratrice indipendente, formatrice di propedeutica vocale, podcaster, facilitatrice di Circle Reading® e meditazione mindfulness, promotrice di Igiene Sonora.
Sono endorser per Flare Audio (link affiliato) e parlo spesso di misofonia, sensibilità uditiva e morbo di Crohn.
Cosa devi sapere di me
ho un team interiore di bizzarre creature negli uffici del mio cervello,
non ho freno davanti agli onigiri
nel 2018 mi stavo trasferendo in Toscana per lavorare nella Selva del Lamone
sto facendo la corte ai vecchi Nokia non-smartphone
alcuni elementi di questa lista cambiano ad ogni invio