Gli audiolibri di settembre 🍁
Premessa ricorrente
Da brava persona auditiva e con discreta sensibilità sonora -a tratti ipersensibilità-, le mie recensioni sono sull’uso della voce, sulla narrazione e sull’efficacia della lettura;
non parlo di trame, storie e potrei fare esempi qua e là ma, nella maggior parte dei casi, non rischi spoiler.
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Un’estate con la strega dell’ovest
Di Kaho Nashiki, letto da Federica Toti
Ho scelto questo titolo per il puro appeal della copertina (che ha un tocco alla Miyazaki) e sono rimasta estremamente colpita dalla narrazione.
Il tono morbido e la lettura tranquilla, al primo impatto mi hanno stupita perché un filo più lenta della media delle letture ascoltate fin qui; bella, bellissima atmosfera e ottimale gestione dei silenzi.
Qualcunə potrebbe trovare il ritmo eccessivamente lento ma, se consideriamo la straordinaria utilità dei silenzi nella composizione delle immagini mentali, in questa narrazione è incredibilmente efficace; frequenze e intensità sono perfettamente coerenti con i colori di questa narrazione.
Le intenzioni sono vive, come le immagini che suggeriscono, forse un filo più fiabesche di quanto vorremmo, ma in effetti vestono bene la tempistica relativamente breve di questo audiolibro; solo in qualche attacco trovo un filo di ricalco prosodico che mi salta all’orecchio e mi distrae -nonché alcuni respiri sono un po’ troppo invadenti e forse sarebbe stato meglio regolarli in post- ma nel complesso è davvero una narrazione efficace.
La voce di Federica ha la consistenza dei fichi maturi, con quel peculiare bilanciamento tra lo zucchero e l’agre, tra il morbido e il ruvido sotto i denti, ma ha anche qualche sfumatura di miscela arabica di caffè zuccherato, di quello che usiamo per intingere i savoiardi del tiramisù;
ha i colori del tramonto autunnale in un cielo terso, quando non fa più caldo ma non fa ancora freddo, e il silenzio profuma di vento.
Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla a stare dalla nonna per un po’, in una bella casetta nella campagna giapponese sul limitare dei monti. La nonna è una signora inglese ormai vedova, arrivata in Giappone molti anni prima e rimasta lì per amore. Sia Mai che la madre si riferiscono a lei come la “Strega dell’Ovest”, ma nel momento in cui la nonna le rivela di possedere realmente dei poteri magici, Mai rimane incredula e diffidente. Quando però le propone di affrontare il duro addestramento da strega, accetta senza esitazioni. Immerse nella natura incontaminata del Giappone più remoto, nonna e nipote passano insieme settimane meravigliose in raccoglimento, lontane dalla frenesia della vita di città, a lavorare nell’orto, raccogliere erbe selvatiche e cucinare, oltre a dedicarsi, naturalmente, a quelli che sono, secondo la nonna, i rudimenti di base per una giovane strega. A questa storia catartica e rivelatrice, negli anni, l’autrice ha voluto aggiungere tre brevi racconti che ne riprendono i personaggi e l’ambientazione e che proponiamo fedelmente nella presente edizione.
La Signora nel Furgone
Di Alan Bennett, letto da Corrado Guzzanti
Ok, io AMO Corrado Guzzanti ma non sono molto convinta da questa lettura.
Mi metto l’appunto di ascoltare qualcos’altro letto da lui perché così, a naso, mi pare che non gli sia piaciuto leggere questo testo (dubito fortemente che Corrado Guzzanti non legga in maniera efficace!) e quindi ci sia stato “con un po’ di scazzo” o comunque con qualche difficoltà.
La lettura è poco dinamica, con una ritmica facilmente ripetitiva e variazioni di frequenza limitate, si perde facilmente il senso della narrazione perché l’attenzione è messa a dura prova dall’effetto cantilena.
Sinceramente non sono riuscita ad andare oltre i dieci minuti di ascolto, skippando qua e là nel titolo alla ricerca di momenti più “vivi” che non ho trovato.
La voce di Corrado è sesamo con sale, miele e datteri; i colori sono caldi, nelle nuance della terra e con sfumature arancio caldo e verde bottiglia.
Apprezzo tantissimo anche la sua capacità di colorare il timbro e trasformare il proprio suono a piacimento, caratteristica che non si evince da questa lettura.
Se hai ascoltato altro di suo, hai consigli da darmi per “rifarmi l’orecchio” sulla sua narrazione?
Chi accetterebbe mai di ospitare per diciotto anni nel giardino di casa propria una anziana barbona e il furgone debordante di rifiuti che ne costituisce il domicilio? Oltretutto Miss Shepherd non è una vecchina che susciti tenerezza: è grande e grossa, scontrosa, bislacca, poco incline alla gratitudine. Porta una sottana fatta di stracci per la polvere, occhiali da sole verdi e, a mo’ di cappello, un cestino di paglia ottagonale. Si fa scarrozzare per la città su una sedia a rotelle ed emana un insopportabile fetore. Chi mai accetterebbe una così perturbante prossimità?
Shantaram
Di Gregory David Roberts, letto da Stefano Fresi.
Shantaram è un testo incredibile: lungo, doloroso, complesso e particolarmente impegnativo sia nella lettura che nell’ascolto.
Stefano entra in punta di piedi nella narrazione, sia con il timbro che con la musicalità;
la sua prosodia è riflessiva e intima, in perfetta coerenza con il romanzo; la sua lettura è efficace, dai ritmi gentili e le intenzioni delicate.
Non ti perdi una parola né un fermo-immagine di questo audiolibro.
La voce ha la consistenza del pane di segale, con i profumi del pane ai cereali caldo, di quelli con la mollica spessa e i semi nell’impasto; sa di olio fresco di frantoio, con toni di scorza d’arancio e la trama del lino sotto le dita.
Sa di familiare eppure esotico al tempo stesso, in una miscela di sensazioni tipiche di quanto torni a casa da un lungo viaggio e ti senti con un piede ancora nel paese da cui stai tornando.
Greg era un brillante attivista politico all’università di Melbourne ma dopo la separazione dalla moglie e dalla sua bambina si trasforma in uno dei “most wanted men” australiani. Condannato a 19 anni di carcere per una lunga serie di misfatti, scappa dal carcere di massima sicurezza di Pentridge e si rifugia a Bombay dove trova la sua seconda occasione. Diventa uno Shantaram, un “uomo della pace di Dio”, allestisce un ospedale per gli indigenti, recita nei film di Bollywood… Un romanzo che tocca la mente e il cuore, che appassiona e fa pensare.
Una proposta inaccettabile
Di Andrea Adrich, letto da Mino Manni e Chiara Leoncini
Ok. Lo sai che non amo i romance e faccio moooolta fatica ad essere obiettiva perché sono condizionata dal pregiudizio che ho nei confronti del genere.
Partiamo dal fatto che il testo è un po’ più interpretato rispetto ai titoli che ti ho recensito fin qui, è scritto in prima persona e la scrittura è relativamente semplice.
Chiara, in questo libro, legge con intenzioni molto recitate e colora la narrazione, rendendola vivace, impresa non semplice (o forse molto più semplice di quanto si pensi) con un testo di questo tipo; la sua voce ha il retrogusto dolciastro di quei gelati alla banana estremamente zuccherati che poi ti fanno venire una sete incredibile ma hanno un sapore delizioso. Non riesco a definire un colore preciso ma la consistenza è quella delle caramelle gommose metà bianche e metà colorate, morbide da un lato e satinate dall’altro.
Cercando la voce di Mino nella lettura ho scoperto che si tratta di un libro erotico ma, a dirla tutta, la sua lettura tutto fa fuorché trasmettermi vibes eccitanti.
Non ho trovato parti erotiche lette da Chiara, ma avrei voluto sentirne per avere un metro di paragone nello stesso titolo.
La sua voce mi piace e la sua lettura anche, ma non la trovo adeguata al genere;
ha il sapore del formaggio stagionato tra il dolce e il salato, di quelli che si vendono solo nei mercati rionali, con sfumature tra la sabbia e il caramello.
Nello specifico, la gestione degli attacchi e le chiusure non trasmettono molta sensualità, così come il ritmo prosodico “stona” un po’ con il contesto narrato.
Diciamocelo, la lettura erotica non è per niente semplice, ma nemmeno un po’, quindi questo aspetto della recensione diventa molto difficile perché il genere erotico tocca sfumature diverse nell’esperienza di ascolto.
Il mio parere dunque è relativo alla mia idea di erotismo in voce e non può essere che uno fra i tanti, con il medesimo peso e la medesima valenza.
Sono però curiosa di chiederti se hai ascoltato questo titolo e come l’hai trovato o, in generale, se hai ascoltato audiolibri erotici e qualcuno ti ha colpita/o per la narrazione.
Leandra Swan è una studentessa della facoltà di matematica, una ragazza solare e ingenua che lavora al Gorilla Coffee, un locale poco frequentato di New York. È qui che un giorno i suoi occhi incrociano quelli di un uomo incredibilmente affascinante e dall'atteggiamento freddo, indifferente: Darrell Baker. All'apparenza privo di umanità, Baker sembra un tipo da cui stare alla larga, finché un giorno, vedendola in difficoltà, non le viene in aiuto. Piena di gratitudine, Lea decide di ascoltare quello che quest'uomo ha da proporle, senza sospettare che genere di proposta lui stia per farle: un contratto inaccettabile, qualcosa che la farà pentire di aver incrociato la sua strada.
Sapiens. Da animali a dèi: breve storia dell'umanità
Di Yuval Noah Harari, letto da Riccardo Mei.
Questo libro è stupendo e, a prescindere, ne consiglio la lettura/l’ascolto a chiunque.
Riccardo in questo titolo mi convince tantissimo, la sua lettura è lineare, spaziosa e coinvolgente; ricordo che il testo in oggetto è un saggio dunque non consente uno spazio di manovra espressiva esagerato.
L’articolazione è impeccabile e morbida, l’intelligibilità degna di nota e il colore della lettura riesce a tenere sul contenuto in maniera molto efficace.
Lo spazio di deposito concesso dalle pause è ottimale e facilita l’attenzione, elemento essenziale per un testo di questa portata.
La sua voce è di un blu chiaro intenso, con qualche sfumatura di oltremare; il sapore è fresco, direi quasi dissetante come l’anguria o il melone fresco e maturo.
Ho sentito anche The Witcher letto da lui e, in quella precisa lettura, non mi è piaciuto molto; qui lo trovo quasi impeccabile!
Unico neo (che motiva il quasi) è la tendenza a chiudere spesso su una nota comune, il che ogni tanto distrae o rischia di allentare l’attenzione.
Tu che ne pensi? Prova a dare un ascolto a entrambi i titoli e fammi sapere :)
Centomila anni fa almeno sei specie di umani abitavano la Terra. Erano animali insignificanti, il cui impatto sul pianeta non era superiore a quello di gorilla, lucciole o meduse. Oggi sulla terra c’è una sola specie di umani. Noi: Homo sapiens. E siamo i signori del pianeta. Il segreto del nostro successo è l'immaginazione. Siamo gli unici animali capaci di parlare di cose che esistono solo nelle nostre fantasie: come le divinità, le nazioni, le leggi e i soldi. ''Sapiens. Da animali a dèi" spiega come ci siamo associati per creare città, regni e imperi; come abbiamo costruito la fiducia nei soldi, nei libri e nelle leggi; come ci siamo ritrovati schiavi della burocrazia, del consumismo e della ricerca della felicità.
Il Club dell’audiolibro 📚
Per questo nostro primo appuntamento, abbiamo ascoltato
Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie, letto da Daniele Ornatelli.
Ci incontreremo in chat video su Telegram mercoledì 4 ottobre alle 21:00 per il primo incontro di discussione, e sarà un super-mega test collettivo.
Se vuoi unirti forse fai ancora in tempo ;)
Vuoi lavorare sulla tua voce o sul tuo audiolibro con me?
Se vuoi lavorare sulla tua voce con me, o sulla narrazione di un titolo nello specifico, se hai bisogno di regia o di tutoring, possiamo conoscerci per capire se e e come possiamo lavorare insieme :)
Dove mi trovi
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