Il Salone, la Strega, l'Armadio e Audible
Cronache di una produttrice di audiolibri senza senso dell'orientamento con un cartellino Addetta Stampa al Salone del Libro di Torino 2024. 🎠
La doverosa premessa è quella di dover ringraziare Sandro Ghini e tributare a lui il merito di aver ricevuto l’accredito stampa per il Salone; è stato lui a inoltrare la richiesta al mio posto e a darmi il felice incarico di inviata per Mettiamoci la Voce®.
Mi sono trovata catapultata nella magia del Salone, tra conferenze, speech, reading, stand incredibili e tanta, tanta meravigliosa editoria grande-medio-piccola che si impegna senza sosta nel settore.
Bonus: al Salone ho registrato un episodio di Narratrice Nomade che uscirà questa domenica ;)
Nelle puntate precedenti
Lo ammetto: ogni volta che vedo girare le pubblicità fuffone tipo “impara a scrivere audiolibri” mi viene l’orticaria.
Capirei un claim tipo “impara ad scrivere o adattare testi per il radiodramma/l’audio-fiction”, ma il libro, se è scritto bene, si legge bene ad alta voce. Punto.
Ricevo sempre più spesso domande su come si ottiene un attestato o una certificazione per dimostrare che si conoscono la lettura espressiva-dizione-eccetera, e il grosso spoiler di questo episodio è: no, non esistono certificazioni o attestati che valgano davvero qualcosa, perché il nostro è un settore artistico e tutto fa l’azione concreta, la prova tangibile della performance, non il pezzetto di carta (te lo spiego meglio nell’episodio).
Lo spoiler meno grosso è: servono tempo, impegno e tanta pratica per far sentire che si sa rendere la narrazione audio.
E infine sono tornata sul mio argomento preferito: come sostenere il settore dell’audiolibro, se ci piace e se si desidera provare a farne parte.
Anche qui è tutto molto semplice: abboniamoci alle piattaforme e compriamo/regaliamo audiolibri; siamo nel 2024 e ancora ci sono audiolibri piratati, letture illegali online o la pretesa che gli audiolibri debbano girare gratuitamente per un qualche non-specificato motivo.
Gli abbonamenti ormai costano meno di una pizza al mese e spesso sono in offerta; l’audiolibro non è immediato da gestire sullo smartphone se acquistato individualmente (e se non sei stato adolescente negli anni 90) ma esistono diverse app per ascoltare gli audiolibri, magari ne facciamo una puntata a parte, che dici?
E capendo perfettamente quei momenti di vita in cui anche un abbonamento da 9,90 al mese è un “di più” (nella puntata lo dico meglio, ma ho vissuto anche io anni in cui pregavo di non essere troppo in rosso a fine mese) ti consiglio un passaggio dalla piattaforma MLOL, di cui abbiamo già parlato, e che ha un catalogo ben assortito di audiolibri ed ebook per il prestito digitale.
E ora, prepara il caffè che si va al Salone del Libro ;)
Il Salone
Questo è stato il mio primo Salone e penso sarà quello che ricorderò di più nella vita, principalmente per la magia, la stanchezza e l’entusiasmo, tutti condensati nel morbo di Crohn che ha deciso di venire in fiera con me.
Partiamo dal presupposto che io ho tante doti ma non il senso dell’orientamento, quindi tu immaginami così (questa è per pochi) per quattro giorni:
Non avevo idea che la fiera fosse così grande, ma ho apprezzato la scelta di distribuire la piantina digitale e limitare il numero quelle cartacee. Certo, se facessero un’app-guida sarebbe la manna per persone con le mie scarse capacità di orientamento ma immagino che i costi del biglietto quadruplicherebbero.
Ah, prima che me dimentichi: ho letto di molte polemiche sul Salone del Libro, ma ti invito a leggere le interessanti e corrette osservazioni di Dario Bressanini in merito che, su Threads, ha spiegato esaustivamente alcuni dettagli sfuggiti a molti.
La fiera era ricca di appuntamenti, il pdf del programma contava 278 pagine totali e serviva essere ben organizzate per non perdere di vista gli eventi da seguire, per questo ringrazio il mio segno zodiacale che vince sull’ascendente e mi fa stare sul pezzo quando serve.
Dieci punti anche per la pulizia dei bagni (se non hai una malattia come la mia sei esonratə dal gran disagio di dover sempre sapere dove sono e come sono i servizi di queste manifestazioni), la gentilezza del personale del Salone, la vivibilità degli spazi tra i vari stand e quel piccolo angolo di paradiso chiamato “Spazio di Quiete” in cui le mie orecchie hanno trovato pace.
Che te lo dico a fare? Ho vissuto con gli auricolari Calmer Pro® indosso per sopravvivere alle acustiche, curate ma pur sempre da fiera, e devo dire che ho rivalutato anche il modello rigido (gli altri sono in silicone morbido, questi hanno un’anima interna rigido) che si è comportato bene e non mi è scappato dalle orecchie.
Non è mistero che sia endorser di Flare Audio, quindi se vuoi provare i Calmer® (in qualsiasi modello o colore) puoi chiedermi quello che vuoi a riguardo e ti lascio il solito link con affiliazione per provarli.
Cinque punti i meno per la quasi totale assenza di opzioni vegane, la limitatissima scelta di quelle vegetariane e, in generale, per il caffè a 2€, che nemmeno a Boccadasse in spiaggia costa così.
La Strega
La Strega sono io, che ho avvicinato quante più persone possibili con il mio fido registratorino -in foto poco più su- per porre la fatidica domanda “Ascoltare vale come Leggere?” e correvo come un jack russel da un padiglione all’altro cercando di rubare ascolti da diversi eventi.
Le risposte sono molto interessanti perché la quasi totalità delle repliche è stata “sì, certo che sì, perché quel che conta è la storia” e sentirle mi ha scaldato il cuore; ascoltare audiolibri, dal mio personalissimo punto di vista, è un gesto rivoluzionario per (ri)educare all’ascolto dell’altrə. Quando scegliamo di stare in ascolto di una storia che una voce ci narra, scegliamo di dedicarle tempo e attenzione, di seguirla, affidarci a lei per comprendere la storia che porta, e questo è propedeutico alla relazione con il prossimo, nella vita personale e in società.
Chiamami romantica, se vuoi ;)
Solo un piccolo editore mi ha risposto male (in tutti i sensi) quando ho chiesto se ascoltasse gli audiolibri ma, tutto sommato, fa parte del gioco!
Per gli eventi ho fatto il massimo ma non sono riuscita a seguirli tutti e, per l’anno prossimo, penso di ricorrere al giratempo di Hermione…no? Dici che non posso?
Scherzi a parte, è una fiera che va affrontata con strategia e obiettivi chiari, sicuramente non in un solo giorno e, per buona pace della schiena, servendosi del servizio di spedizioniere per gli acquisti.
Serve il tempo di fermarsi agli stand, soprattutto quelli meno conosciuti o più giovani, e scoprire cosa si muove nel suolo indie; serve la serenità di poter stare anche un’ora in coda per il firma-copie senza il timore di perdere tempo prezioso per visitare gli altri padiglioni. Serve entrare la mattina molto presto e trovarla silente e pacifica, rischiarata dal primo sole, con il profumo di caffè e brioches che arriva dai bar già attivi prestissimo (e un grandissimo complimenti agli eroi addetti a customer service, punti ristoro, pulizie, servizio informazioni, che hanno affrontato una fiumara di gente infinita per cinque giorni di fila!).
Insomma, come ogni grande fiera dei libri -o delle cose che ami- penso si possa considerare una di quelle esperienze che vanno fatte almeno una volta nella vita, e vissute al meglio, scegliendo di farne uno spazio-tempo per sé e la propria passione.
Chiudo consigliandoti il testo di Julia Cameron, La Via dell’Artista, per nutrire quella parte pulsante che sappiamo di avere ma alla quale, a volte, non lasciamo abbastanza spazio.
L’Armadio
Il mio Armadio è stata la presenza dell’audiolibro in fiera.
A partire dallo stand di Audible, di cui ti parlo più sotto, passando per gli eventi targati Storytel e gli stand degli editori audio; in fiera ho riabbracciato Valentina Veratrini di Voce in Capitolo, Cristiana Giacometti de Il Narratore e salutato i ragazzi di Emons.
C’erano anche altri colleghi produttori ed editori, ma incrociarsi in questi eventi è…complicato, quindi andremo di caffè digitale :)
In diversi eventi l’audiolibro è stato menzionato, molti medi-piccoli editori cominciano a produrne e, in generale, in ogni conferenza professionale non è mai mancata la citazione al concreto e tangibile segmento di mercato audio.
In Mettiamoci la Voce ci crediamo dal 2017, io ho cominciato a specializzarmi nel 2019 e, a distanza di una manciata di anni, vedo una consapevolezza sempre maggiore sul prodotto audio. Chiariamoci: non che nelle altre fiere non ci fossero stand di audiolibri, ma noi indossiamo lo zaino dei progetti futuri e, dopo oltre due anni di produzioni, dopo tutta la divulgazione fatta a tema e dopo aver scelto di aprire uno studio specializzato (a Genova, poi!) capisci bene che ogni contesto in cui si parla di audiolibri, per noi è un angolo di paradiso.
E Audible
Il primo giorno, appena entrata, tra i primissimi stand in cui mi sono imbattuta c’è stato quello di Audible, con colonnine d’ascolto e salottino per le interviste. Paradiso.
Ho avuto il piacere di intrattenermi un po’ con il team di Audible Italia, che è stato gentilissimo e ringrazio ancora di cuore Francesca e Caterina (ometto volutamente i cognomi) per la gentilezza e la disponibilità nei miei confronti.
Ho intervistato Juan Baixeras, country manager di Audible per l’Italia e la Spagna, ho avuto posti riservati ad alcuni eventi nonché la possibilità di intervistare Massimo Popolizio sulla sua recente produzione de Il Signore degli Anelli, di cui ha fatto un magico reading al Salone e, per tutte queste cose, ho il cuore colmo di gratitudine.
Le interviste, scritte e in audio, sono disponibili nella newsletter di Mettiamoci la Voce e in un articolo sul nostro blog (in arrivo) in cui racconto i dati Audible/NielsenIQ relativi ai dati d’ascolto dei primi mesi del 2024.
Il mercato si conferma solido, in crescita e in aumento di qualità e quantità a pari-livello, ma la cosa che mi ha fatto esultare è stata parlare con il team e mettere a fuoco la possibilità concreta che le professioni legate all’audiolibro abbiano modo di trovare spazio in una configurazione effettiva come “professioni dell’editoria” a pieno titolo.
Man mano che proseguiamo con la diffusione e la conoscenza del prodotto audiolibro, comprendiamo su larga scala il concetto di qualità, lettura efficace e resa in audio, conformando in maniera inequivocabile il ruolo del narratore di audiolibri, che non è (solo) un attore o un doppiatore, ma una specializzazione del professionista della voce, con competenze a sé stanti e sensibilità specifiche.
Sentirai anche Massimo Popolizio dirlo e, in conferenza, anche Licia Troisi ha sottolineato le peculiarità richieste a chi si pone al leggio.
Insomma, io sono tornata con il cuore gonfio di gioia, ben consapevole che la strada è ancora lunga, ma penso di poter dire che, almeno, siamo usciti dalla Contea…tanto per stare a tema!
Nei prossimi episodi di Narratrice Nomade ti racconto i dati Audilbe/NielsenIQ e li commentiamo davanti ad una tazza di caffè e, nella prossima newsletter con le recensioni degli audiolibri, parleremo anche dei titoli che Audible ha portato al Salone, oltre ad alcune novità e qualche classico ripescato dalle librerie audio.
Ultime produzioni
Tra le ultime produzioni cui ho preso parte c’è La Dittatura dell’Inverno, come collaboratrice esterna in post, che puoi sentire sulle varie piattaforme di ascolto, oppure acquistare direttamente dallo store de Il Narratore.
Vuoi lavorare con me?
Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Vuoi produrre il tuo audiolibro? Devi registrare un audiolibro per qualcuno e ti serve regia o post-produzione? Potrei essere la persona che fa per te ;)
Di cosa mi occupo
Audiobook Producer, vocal coach per narratori e podcaster;
consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, narratrice indipendente, formatrice di propedeutica vocale, podcaster, facilitatrice di meditazione mindfulness, Igiene Sonora e Circle Reading®; operatrice di tecniche di arte-terapia a orientamento creativo.
Cosa devi sapere di me
sono felicemente ex-formatrice aziendale per la GDO
probabilmente sono misofonica
fotografo le nuvole quasi ogni giorni
da bambina, della pizza al trancio mangiavo solo la mozzarella
a questa lista piace cambiare ogni tanto
bevo troppi caffè