Non mi piace la mia voce
Blocchi vocali, espressivi e creativi, dal punto di vista dell'esplorazione sonora
Tra il 2012 e il 2013 ho cominciato ad interessarmi della voce da diversi punti di vista:
canoro, perché cantavo e prendevo lezioni di canto;
professionale, perché cominciavo la formazione per diventare insegnante di propedeutica vocale;
esplorativo, perché prendevo confidenza con il mio modo di fare voce e le correlazioni tra voce ed espressione di sé diventavano via via un mio chiodo fisso;
concettuale, perché cercavo punti di contatto fra la voce, la spiritualità, le discipline psicologiche e olistiche, e gli sviluppi di crescita personale.
Così, tra una ricerca a un altra, mi sono trovata in un monolocale mansardato in quel di Mapello, a cavallo tra un vigneto e una provinciale colma di neve, con Carmen Cangiano, insegnante di canto e musico-terapeuta.
Con lei ho esplorato bias e preconcetti sul suono e sulla mia voce, ho scoperto cose di me che non conoscevo e ho potuto sentirle e viverle nella mia voce.
Pensi di prendere lezioni di canto e invece ti ritrovi a fare i conti con tutta una serie di traumi con la “t” minuscola che ti sei portata dentro per anni…
Funziona così con la voce: che quando ci lavori sul serio ti rendi profondamente conto che la voce non è un qualcosa di esterno a te ma che è talmente parte di te da non poter essere considerata come uno strumento o un utensile; non “usiamo” la voce, noi “siamo” voce, questa la grande consapevolezza degli ultimi anni.
E nella voce racchiudiamo parte della nostra essenza in modo più o meno ermetico a seconda di quanto siamo consapevoli delle nostre melodie interiori.
La voce è un buon terreno di esplorazione del sé.
Narratrice Nomade 🎧
Che poi sta tutto lì, nella fragilità che esponiamo attraverso a voce. E dietro quella fragilità ci sono alcuni nostri bisogni che pulsano e chiedono di essere soddisfatti: il bisogno di riconoscimento, di amore, di ascolto, di empatia, di sostegno…
Usare la voce è esporsi, lavorare sulla propria voce significa conoscersi.
A volte conoscersi non è semplice, a volte nemmeno piacevole, ed è la premessa di ogni percorsi di consapevolezza; fare un percorso sulla voce è fare un viaggio dentro di sé, nelle zone di luce e in quelle di buio, ma sempre da un punto di vista/di viaggio protetto, che è quello della formazione (o del contesto del cerchio)
Accompagnare in questo viaggio di ricerca è un privilegio e la condivisione di una responsabilità: quella di scegliere di ascoltarsi.
Piccolo pippotto personale facoltativo
Quando ho deciso di lanciare Narratrice Nomade pensavo di focalizzarmi principalmente sul ruolo della narratrice indipendente e di parlare quasi sempre di tecnicismi relativi alla registrazione degli audiolibri o alla lettura espressiva.
Mentre progettavo il podcast mi sono resa conto di tutte le volte in cui, da quel lontano 2012, ho avuto l’impulso di fare della voce la mia professione, e di tutte le volte in cui ho represso quell’impulso.
Ho cantato, ho scritto testi per me e per altri, ho cantato mantra ad eventi, condotto Circle Singing per diversi mesi in provincia di Bergamo, sono diventata formatrice di propedeutica vocale, eppure non mi sentivo pronta a lavorare con e sulla voce altrui.
Questo perché il mio concetto di voce, allora, era ancora esterno all’individuo.
La voce per me era necessaria a livello emotivo, ma distante a livello animico (consentimi licenza poetica su questo termine) e la vivevo come un aspetto di me che doveva essere perfetto per poter essere portato nel mondo e mostrato.
Vivevo nell’ansia che la mia voce sarebbe stata giudicata, dunque ero ossessionata dalla perfezione, dal controllo, dall’idea di dover riuscire a cantare tutto per essere sempre impeccabile.
Grazie a Carmen ho sradicato un bel pezzo di quelle convinzioni, e il lavoro degli anni successivi mi ha aiutata sempre più a lasciare andare quel giudizio, quel controllo costante e continuo sulla voce, su me stessa; il 2019 e la lettura espressiva hanno ribaltato le carte in tavola e mi hanno portata ad un nuovo rapporto con la voce e con la libera espressione di sé.
Ad oggi dunque, quando parlo di voce non riesco a non parlare di tutte le dimensioni d’uso della voce, e penso sia importante condividere diversi punti di vista per contribuire alla visione della voce come parte integrante di un sé che va allineato, non come strumento da domare e controllare con l’unico fine di raggiungere un’ideale -e impossibile- perfezione.
Spoiler: la perfezione non esiste!
La voce come strumento di conoscenza di sé
Nei percorsi di mindfulness, si dedica molto tempo all’esperienza di ascolto e allo sviluppo del suono come alleato in meditazione;
tutto l’agito dei percorsi mindfulness-based si appoggia sull’ascolto, e io dedico molto spazio al fattore auditivo e propriocettivo della voce.
Comprendere l’impatto emotivo del nostro suono è un’esperienza necessaria nel processo di accoglienza del sé come integro e non-duale;
comprendere l’impatto emotivo del suono estraneo è un’esperienza indispensabile nel percorso verso l’equanimità e la risposta funzionale agli stimoli esterni.
In entrambi i casi il focus è sull’ascolto, ma si tratta di esperienze diverse e parallele.
Il nostro suono ci arriva dall’interno, attraverso i meccanismi di consonanza e risonanza, e dall’interno attraverso i rimbalzi sonori che portano la rifrazione della nostra voce fino ai padiglioni auricolari.
”Stare” in questo suono significa stare in noi stessi in maniera totale, nel flusso che trasporta il nostro sentire fino al nostro suonare/fonare; “stare” nel nostro suono significa prendere confidenza con noi stessi e con ciò che consideriamo “mondo interiore” che, in realtà, è parte integrante del nostro complesso ecosistema individuale.
Stare nel suono che arriva da fuori, invece, ci aiuta a stare nell’esperienza che accade al di fuori di noi ma che, inevitabilmente, ci attraversa e diventa parte della nostra esperienze interiore.
Due fonti sonore diverse che originano risposte simili e si uniscono nel concetto di “stare nel suono”.
Lavorare con la propria voce in meditazione è un gesto potente e trasformativo, che ci porta verso un’idea sempre più lineare di interessere.
Siamo abituati a parlare dei nostri organi e dei nostri gesti, come se fossero soggetti esterni a noi, mossi da volontà condivise tra noi e un non ben identificato fattore di causa-effetto; la nostra voce è spesso identificata come strumento, appunto, accessorio e trattata come un qualcosa di esterno/estraneo al nostro essere.
In realtà noi siamo voce e il nostro suono è parte di ciò che siamo, di come stiamo, di ciò che sentiamo e di come rispondiamo alla vita che accade.
La meditazione è un valido strumento di sviluppo propriocettivo di suono e di sé, di voce e di anima.
Cosa sto ascoltando
Musica
In questi giorni sono catapultata nel mondo indie di Xavier Rudd (che ho avuto piacere di vedere dal vivo qualche anno fa all’Alcatraz) e mi lascio cullare dalla sua voce e dalla sua capacità di farmi sentire sul surf, ovunque io sia
In questo periodo di cambiamento, la sua voce morbida e rassicurante mi fa tornare nel momento che vivo, e mi allontana da tutte quelle proiezioni di futuri incerti in cui mi incastro e mi chiudo nella paura.
Audiolibri
Mi sono fidata di Audible e ho cominciato l’ascolto di Sei di Corvi, letto da Mosè Singh e Giada Bonanomi
Tu cosa stai ascoltando in questo momento?
Circle Reading®
Laboratori di lettura creativa
Lo scorso autunno ho ideato e lanciato l’iniziativa dei Circle Reading come strumento didattico-espressivo, e ho iniziato a testarli online e offline.
Mentre il metodo prendeva corpo e si definiva nelle varie esperienze, ne è emerso il potenziale in tutto il suo splendore: nel cerchio si lavora su voce, propedeutica vocale, lettura espressiva, tecnica, espressione, improvvisazione, relazione e team building.
È un laboratorio esperienziale, dunque molto difficile da raccontare a parole (scritte) ma per cercare di costruire una comunicazione più efficace, inclusiva e promotrice dei valori del Circle Reading, ho ideato un logo e ho fatto una landing page per parlarne.
Credo moltissimo in questo progetto, al punto che ne sto parlando ovunque, lo sto portando in giro e raccolgo pareri a riguardo.
A tal proposito ti mostro il logo e ti lascio il link al questionario anonimo che sto diffondendo per avere feedback sull’attività del Circle Reading :)
La voce in cerchio
Proprio in virtù del mio amore spassionato per l’ambiente del cerchio, abbiamo intervistato Albert Hera con i miei colleghi di Mettiamoci la Voce, per parlare con lui del potere dello strumento didattico con cui lui lavora da decenni.
L’impatto sociale della costruzione di un cerchio didattico è incredibile, e ne sono prova le micro-community artistico-didattiche che stanno fiorendo negli ultimi anni; si torna a parlare di Circle Time, le comunità di Circle Singing si ingrandiscono, e sempre più interventi di Circular Music vengono inserite nelle formazioni aziendali e nei contesti sociali.
Sto leggendo Circular Music di Stefano Baroni, edito Solos Edizioni, e mi sta aprendo finestre nel cervello, leggere per credere!
Ed ecco una delle novità che aspettavo di dire ma che ora posso gridare al mondo: sarò a CircleLand Festival 2023 con il mio collega Sandro Ghini per curare un prodotto audio e per parlare del Circle Reading e della lettura creativa in cerchio.
Dal 26 al 30 luglio saremo a Longarone, tra persone splendide ed esperienza in cerchio, e non vedo l’ora!!
Ti lascio il trailer del festival e il sito per iscriverti alle attività:
Mettiamoci la Voce ®
Ci sono novità bellissime anche in Mettiamoci la Voce che potrò raccontare da giugno in poi, non prima ;)
Sono in arrivo nuovi corsi, nuove attività e nuove scrivanie, quindi siamo emozionatissimi e presi fra mille lavori digitali e non.
Nel frattempo ho lanciato il mio primo corso individuale, Voice Fit, una palestra di voce e articolazione!
Si tratta del mio primissimo contenuto da sola in academy, e ne sono molto fiera!
Una sessione di 45 minuti di esercizi di propedeutica vocale per migliorare emissione, articolazione e controllo sul suono al microfono.
È disponibile per gli iscritti in academy, cui lavoriamo su voce, lettura espressiva e comunicazione paraverbale, e se vuoi scoprirla ci trovi qui:
Saluti e Baci
Direi che per oggi è tutto, vado a prendere un caffè e noi ci leggiamo nella prossima newsletter :)
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