Stare nella voce🌸
E di come il silenzio e le infiammazioni diventano crisalidi, se riesci a guardare il cambiamento da una diversa prospettiva
Aprile è stato un mese di formazioni ed eventi.
Negli ultimi giorni di marzo sono stata aggredita da una laringite acuta.
Potrei finire qui la newsletter con un “That’s all folks” ma preferisco ringraziare Murphy e portarti con me in un viaggio di silenzi e riformulazioni che mi sta accompagnando da ormai 20 giorni perché sì: mentre ti scrivo sono ancora in recupero vocale.
E questi giorni sono stati utilissimi per contemplare il concetto dello “stare nella voce”;
te ne parlo con un caffè d’orzo alla mano.
…non bevo un caffè da fine marzo.
Sigh.
Narratrice Nomade 🎧
Esattamente come gli idraulici hanno i tubi che perdono a casa loro, io che faccio consulenza di produzione podcast e che sono della Vergine, non avevo episodi già pronti e programmati per far fronte all’evenienza malattia.
Molto bene.
La prima settimana, infatti, non ci sono state uscite, e nelle settimane successive ho recuperato con debole voce alcuni contenuti, tenendo fede al concetto di “viaggio” che Narratrice Nomade vorrebbe portare con sé.
Ci sarebbero davvero tante cose da dire in merito ad una voce “che non funziona” ma ciò che posso dare per certo è che, al di là dell’oggettivo-medico, ci sono sempre preziose lezioni da imparare quando ci ritroviamo a dover stare in silenzio.
A partire dalla sana attitudine del formatore che si chiede costantemente “quante cose ancora non sa” e che ho chiamato in causa quando mi sono chiesta “ma non è che ho usato male la voce negli scorsi giorni?” e ho trovato che la risposta fosse: sì.
Ho sottoposto la voce a sforzo, in un periodo di fragilità immunitaria condiviso (cambio stagione) e individuale (malattia autoimmune) pensando di poter gestire quel che sarebbe arrivato ma, appunto, Murphy ci ha messo lo zampino.
Così, a ridosso di una formazione intensiva, due aerei e un numero indefinito di treni e chilometri da macinare nell’arco delle successive due settimane, mi sono trovata afona.
In questi casi che si fa?
Si riposa, si fa economia vocale, si seguono le direttive del medico e dell’erborista, si cura la voce e, per scaramanzia, si fa fioretto ad un santo a caso.
La verità è che serve tempo, serve molto ascolto e serve saper capire quando fare e quando non fare; l’economia vocale è una roba seria, specie se lavori con la voce, perché molte persone non capiscono che il riposo della voce e del corpo sono l’unica strada verso una pronta guarigione; limitare le conversazioni, evitare telefonate inutili, non lasciare messaggi audio, non usare la voce quando invece vorresti…non è semplice.
Seguire le direttive di un medico/professionista di fiducia, bere molto più del solito, scegliere con cura l’alimentazione, evitare gli sbalzi di temperatura e i venticelli infidi primaverili diventa prioritario, quindi via libera al look “a cipolla” con ventisette strati di vestiti e sciarpine assortite.
Serve imparare a “stare nella voce” anche quando la voce non c’è.
Stare nella non-voce 🧘♀️
Sposto il focus sul compartimento emotivo e mi trovo senza voce in un momento di vita in cui trovo la forza di usare la mia in maniera autentica; la laringite assume contorni taumaturgici e mi ricorda quanto riflettiamo i concetti nel nostro asse psico-fisico.
Quindi il silenzio cambia natura e da impedimento clinico diventa terreno fertile per una nuova consapevolezza vocale: com’è la mia voce adesso?
Come si è evoluta dopo anni e anni di cambiamenti, stravolgimenti, uso e abuso, abbandono, riprese, canto, parlato, narrato, sofferenza, rinascite?
Quando cominciamo un percorso sulla voce pensiamo che si debba costruire sulla voce, e invece si deve prima de-strutturare e ricomporre; funziona così ogni volta che lavoriamo profondamente su aspetti identitari della nostra persona.
Prima ci spogliamo dei costrutti e solo da nudi possiamo rivestirci di noi stessi, formando nuove sovrastrutture su ciò che vogliamo essere.
E la voce si sovrastruttura, si maschera e si adatta ad ogni nostro cambiamento; si modula, si altera, si fa manifestazione di ciò che siamo e di ciò che non siamo.
Inevitabilmente rischia di perdersi e ha bisogno di ritrovarsi.
Ecco che arriva quindi il silenzio, e in quel silenzio cui segue la riabilitazione vocale mi trovo nuda, con una voce che mi chiede fortemente “sì, ma noi chi siamo?”.
Siamo le esplosioni vocali senza sostegno di venticinque anni fa?
Siamo i falsetti e i finti-lirici di venti anni fa?
Siamo il grunge di quindici anni fa?
Siamo il prog e il soul di dieci anni fa?
Siamo il sussurrato quasi mutismo di cinque anni fa?
E la verità è che nella voce siamo tutto ciò che siamo stati e che saremo,
nel silenzio diamo spazio ad una ricerca sottile che ci mette di fronte all’evidenza che la nostra identità è molteplice ma una e unica; così com’è la voce.
Le nostre differenze fisiologiche sono le nostre unicità e rappresentano i meravigliosi strumenti con cui rispondiamo alla vita da punti di vista privilegiati: quelli personali che hanno il vantaggio di avere tutti gli orizzonti dei nostri mondi interiori.
Quindi sì, sto in silenzio e nella riabilitazione vocale mi riscopro tutto ciò che sono stata e che vorrò essere, perché la voce è gioco e il gioco è vita.
Il silenzio è un terreno fertile in cui coltivare aspetti di sé che non fanno rumore.
Come le strane attitudini a trascurare il nostro intuito, il nostro sentire o il nostro benessere, in virtù di impegni o priorità esterne che reputiamo sempre più bisognose di cura.
Un genitoriale agito sul prossimo e poco su noi stessi, come se per primi ci dicessimo “ma sì, tanto me la cavo sempre” legittimando dunque l’atteggiamento di sovraccarico cui andiamo inevitabilmente incontro.
Il silenzio svela le cicatrici e i processi di guarigione in corso;
il silenzio raccoglie i pezzi rotti e versa oro liquido nelle crepe che crediamo irriparabili;
il silenzio ci educa al rispetto delle nostre radici e all’osservazione delle nostre fronde da un punto di vista concreto, attaccato alla terra.
Nel silenzio abbiamo la straordinaria opportunità di ascoltare il battito del nostro cuore, e capire se siamo in linea con esso.
Diecimilaparoledaperdere
Usciva questo brano in anni in cui ignoravo di avere dei bassi nella voce.
Stavo in alto, sottile e protetta in falsetti accurati e poco presenti, giusto per non fare troppo rumore.
Imany mi ha portato a terra, come porta a terra chiunque la scolti.
La sua voce non è grave come potresti pensare ma sa di terra e di sabbia, profuma di campi al mattino presto, quando l’estate non è ancora diventata autunno.
La nasalità è presente e portante, come la fune che porta i funamboli; i suoi bassi sono pieni -seppure alcuni cadano in polvere- e, nel complesso, si fa campo di grano di grano in cui far scorrere la mano.
A tratti è una voce scomoda, che chiede di stare in basso, con attenzione, ad ascoltare quelle cose che normalmente non ascolti perché preferisci farti portare in alto e stupirti di note così distanti dal sentire bruciante del petto.
Non piace a tutti, forse a pochi, forse a molti, non sta a me dirlo.
A me accompagna dentro, e questo mi basta.
La Musifavolista
Ho una novità-non-novità: faccio coaching 1:1 su voce e editing della voce, e ho finalmente cominciato a dirlo (sai quella roba chiamata Sindrome dell’impostore?)
La voce nel narrato e nel parlato mi fa da guida e io mi affido a lei da qualche anno, esattamente come facevo con il canto prima;
la lettura espressiva, la musicalità del parlato, la cura della prosodia, il benessere della voce e la consapevolezza della nostra identità vocale, la cura della post-produzione della voce sono per me valori assoluti e cerco di trasmetterli in sessioni orientate sulla capacità di “stare” nella voce, dandole suono al meglio e curandola come faremmo con qualsiasi altro aspetto di noi.
Sotto lo stesso Cielo
Ti ricordi i percorsi di meditazione del 2020/2021?
Sto riaprendo il progetto Sotto lo Stesso Cielo, convogliando meditazione mindfulness, linguaggio dei bisogni e voce, per lavorare a 360° sullo “stare nella voce”.
Il silenzio di queste settimane mi sta raccontando di necessità trascurate e di giardini che ho lasciato senza fiori in quest’ultimo anno, quindi sto riprendendo in mano un po’ di cose per coltivare nuovi modi dedicarmi all’ascolto profondo di sé.
Mettiamoci la Voce
Siamo stati, in ordine, in Puglia, Lazio e Lombardia, portando la voce da Galatone a Roma a Milano e a Bergamo in meno di 20 giorni.
Siamo in procinto di novità che non posso ancora raccontare nella loro forma concreta, ma posso promettere di inviare una mail agli iscritti per news freschissime e liste d’attesa esclusive nonché qualche spezzone video di cose bellissime in preparazione.
Posso dire che stiamo per registrare, finalmente, il mio Voice-Fit e che a breve sarà online sulla piattaforma di academy, ma per tutto il resto devo farti aspettare ancora un pochino perché siamo letteralmente alle prese con dei lavori in corso notevoli ;)
Circle Reaging® - Laboratori di Lettura Creativa
Il prossimo evento cade venerdì 28 ed è andato in sold-out praticamente nei primi 4 giorni di apertura delle iscrizioni; ho ridotto a 12 il numero dei partecipanti per riuscire a garantire il giusto spazio a tutti ma non riesco ad aggiungere altre date gratuite di questo evento.
Al contempo ho rilevato che ad ogni incontro ci sono almeno tre persone che non si presentano, togliendo il posto gratuito a chi rimane in lista d’attesa; pertanto sto seriamente considerando soluzioni alternative per proteggere questo spazio che per me è particolarmente importante e che vorrei preservare nella sua forma più efficace, ossia quella pienamente interattiva.
Ti aggiornerò sulle prossime serate e sulle soluzioni che avrò trovato!
Saluti, baci e feedback
Se abbiamo lavorato insieme, hai seguito qualche mio corso o evento, abbiamo fatto coaching 1:1 o collaborato nell’ambito voce/lettura espressiva/meditazione, ti chiedo due minuti di tempo per lasciarmi una recensione su Trustpilot.
Lo so che sembra pomposo, ma preferisco di gran lunga un sistema che sia verificato alla semplice trasposizione di una mail o di un messaggio in virgolettato :)
Se vuoi lavorare con me o hai bisogno dei miei servizi, mi trovi sul mio sito lamusifavolista.com
Un abbraccio, ovunque tu sia 🖤