Da circa circa un annetto sto avendo qualche problema con la voce. 🗣️
Sai che sono in una fase di recupero vocale e che sto tornando a cantare dopo quasi 7 anni di fermo.
Quello che non sai è che sto facendo una serie di controlli approfonditi perché c’è qualcosa che non va con il mio diaframma (anzi i miei diaframmi), il Crohn sta giocherellando con i miei livelli di infiammazione e con le mie energie complessive, dunque la voce ne risente 😖
Sono sempre stata abituata a cavarmela da sola; sai quella bella tendenza a non chiedere mai aiuto, a non voler pesare sugli altri, a non voler disturbare e a vivere nella presunta certezza che solo io posso risolvere i miei problemi che tanto poi ce la faccio perché sono forte? Ecco, quella roba lì.
Ti risuona?
Santa meditazione mi ha aiutata, negli ultimi anni, a star ferma in ciò che sento anche quando fa male o mi crea disagio. Chiedere aiuto è una di queste.
Ma sto prendendomi cura di me in maniera più amorevole, e prendermi cura della voce equivale a prendermi cura della mia malattia e del mio benessere mentale, quindi ho preso un bel respiro (e ho sentito la laringe stringersi e le spalle contrarsi) e ho chiamato i rinforzi: la magica logopedista.
Attraverso il suo sguardo e il suo orecchio, ho fatto pace con due cose:
so ascoltarmi; avevo individuato ciò che non andava 🥳
è importante farsi aiutare; da solə non possiamo superare i nostri stessi limiti ❤️🩹
Poco importa la formazione, gli anni di esperienza e tutto ciò che costella la visione che abbiamo di noi stesse, chiedere aiuto quando abbiamo bisogno è un gesto d’amore e rispetto per sé, per gli altri e per la propria professione.
Ovviamente, oltre alla magica logopedista, ho un plico di visite ed esami di approfondimento per monitorare tutto il resto e fare il tagliando ma, per quel che concerne la voce questo era il primo passo.
Quali sono stati i campanelli di allarme?
I dolori al pavimento pelvico (che nel mio caso sono spesso associati ai problemi dell’intestino)
La mancanza di fiato, l’affanno in allenamento e la gestione faticosa del suono in lettura con tanto di perdita di direzione del suono e caduta delle finali
La stanchezza vocale inaspettata, le contrazioni della laringe, del collo e delle spalle
L’ipersensibilità a caffeina e teina, nonché a tutto ciò che normalmente limito per via del Crohn ma che sto direttamente eliminando
Più di ogni altra cosa la sensazione di non saper più respirare profondamente, quasi il mio corpo avesse scordato come funziona la respirazione diaframmatica
Come si risolve?
Con tempo, amore e impegno.
Lavorare su una voce stanca o problematica significa sviluppare la qualità della pazienza. Quella vera, con sé stessi.
Cito Nicoletta Cinotti, psicoterapeuta e insegnante di mindfulness:
Non stiamo esercitando la pazienza se ci sforziamo di avere la mente senza pensieri, se stringiamo i denti e facciamo anche quello che non vogliamo in quel momento. In quel caso esercitiamo la repressione dell’impulso. Esercitiamo lo sforzo. esercitiamo l’effetto molla, quello che fa sì che, appena lasciamo la pressione tutto torni come prima. La pazienza è quella che apre uno spazio di pausa tra lo stimolo e la risposta e, in quello spazio, ci offriamo una gentile possibilità di conoscerci.
Ora servirà tempo.
Tempo per fare gli esami.
Tempo per riabituare il corpo alla respirazione profonda con esercizi mirati.
Tempo perché la voce riacquisti corpo e suono.
Tempo perché il mio fisico scarichi la quantità pazzesca di stress di cui è carico.
Tempo perché la mia mente assorba le nuove abitudini vocali e non che dovrò sviluppare.
Tempo perché possa accettare con la pelle di non essere più una ventenne, e avere il doppio di quegli anni richiede il triplo dell’impegno per riprendere l’equilibrio.
Eppure non posso fare a meno di sorridere e di viverla come un’avventura: Alla Ricerca della Voce Perduta.
Che poi dai, non esageriamo! Non è mica perduta la voce, sto comunque registrando audiolibri e posso continuare a farlo, solo ci metto un po’ di attenzione in più quando mi metto al leggio.
Però ancor di più sento l’esigenza di ribadire che lavorare con la voce dell’altrə non è e non può essere un qualcosa da prendere alla leggera, perché non esistono esercizi miracolosi, trucchetti o espedienti che vanno bene per tutte le voci e tutte le situazioni.
Proprio con la mia logopedista abbiamo parlato anche di questo: di come sia facile -e discretamente stupido- pensare di poter metter mano sul far voce degli altri in virtù di un libro letto o di due esercizi rubati al proprio vocal coach1 , di quanto persino i professionisti della voce a volte non siano a conoscenza dei propri limiti professionali, appunto.
In questi mesi ho anche ridimensionato la prospettiva di parte del mio lavoro con la voce dell’altrə, che si limita al leggio, e sento sempre più l’esigenza di stringere il campo per rimanere nel mio spazio sicuro di tutoring, limitando il numero di buddy.
Lo spazio d’ascolto è vitale in un rapporto 1:1 e non può venir ritagliato tra troppi impegni e poco tempo.
Lo spazio principale di tutoring sarà con me stessa per qualche tempo.
Vuoi lavorare con me?
Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Mi occupo di editoria audio
Produco audiolibri per case editrici.
Sono consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, tutor per narratory e narratrice indipendente.
Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.
Cosa devi sapere di me
vado in brodo di giuggiole se vedo un pipistrello
non mi abbronzo nemmeno se mi paghi
ho imboccato una tartaruga per la prima volta nel 2024
questa lista cambia ogni volta
che sai benissimo essere una delle parole che più mi irritano e, ahimè, una di quelle più comprese dall’esterno del mio ramo professionale
l'umiltà, possibilmente aiuta.