Sai quando le ferie vanno da tutt’altra parte rispetto a dove previsto?
Ecco, diciamo che mi aspettavo un paio di settimane scariche di emozioni e tensioni, ma Murphy ci ha messo lo zampino.
Però (c’è sempre un però dietro ad una storia) ne ho approfittato per riprendere in mano il mio tempo e le mie passioni extra-lavorative, quindi ho passato un sacco di tempo con un mazzo di tarocchi in mano, con l’intenzione di progettare la seconda serie de Le Carte Parlanti.
In realtà ho creato contenuti per il profilo Instagram che ho dedicato al podcast (ho post programmati fino a Gennaio 2025!) e della seconda serie -per adesso- nemmeno l’ombra, ma va bene così!
Ho fatto dei bellissimi bagni di silenzio, ho bevuto un sacco di acqua con limone e zenzero, ho testato un paio di cuffie per donatori di voce da suggerire a tutte le persone che ce lo chiedono, ho coccolato il mio Crohn1 con sano riposo, rivisto tutto Buffy e ricominciato la saga Marvel in ordine cronologico.
In tutto questo ho ascoltato pochissimi audiolibri, così ho cercato di recuperare questa settimana pescando a caso titoli e ascoltandone un paio d’ore a libro.
Questa volta, quindi si tratta di recensioni fatte un po’ più di pancia, con quella pizzica sotto le chiappe che ti fa dire istintivamente “no guarda, se non mi pare che ne valga la pena non vado nemmeno oltre”.
Prepara un caffè con una pallina di gelato.
Premessa ricorrente
Da brava persona auditiva e con discreta sensibilità sonora, nonché misofonia, le mie recensioni sono sull’uso della voce, sulla narrazione e sull’efficacia della lettura; non parlo di trame, storie e potrei fare esempi qua e là ma, nella maggior parte dei casi, non rischi spoiler.
Le mie riflessioni sono sempre relative alla sola lettura al leggio, mai alla persona/artista in quanto tale, e sono legate alla mia figura professionale di regista e produttrice di audiolibri nonché alla mia personale sensibilità artistica.
Mai, in nessun caso e nemmeno per sbaglio sussistono termini di paragoni con altre voci narranti e qualora qualcuna/o si dovesse sentire offesa/o da ciò che scrivo , la/lo a contattarmi per un caffè insieme e un confronto.
Scrivo per promuovere una sana cultura dell’ascolto e legittimare le professioni editoriali legate all’audiolibro; ciò che dico non è mai una critica aperta alla professionalità del narratore o dei tecnici audio, quanto più una condivisione di punti di forza o di debolezza del prodotto specifico, nella speranza che questo ci faccia crescere tutti insieme.
Ascolto i titoli da dispositivo mobile e con cuffie di media qualità, per avere un’impressione quanto più neutrale; non sono pagata da nessuno per queste recensioni, cerco di essere imparziale anche quando recensisco titoli di lettori o editori che conosco o con cui collaboro e, per trasparenza, non inserisco nelle recensioni titoli a cui ho preso parte alla produzione in qualsiasi ruolo.
Se mi leggi dalla piattaforma e vuoi ricevere queste mail direttamente in casella, iscriviti alla newsletter premendo il pulsantino qui sotto :)
Se anche tu soffri di misofonia, ti lascio l’episodio del mio podcast in cui ne parlo e un link affiliato con Flare Audio che fa degli auricolare salva-orecchio (e cervello) per chi, come me, al primo rumore storto sente salire l’omicidio nel cuore.
P.S. Se la mail dovesse essere troppo lunga, ti darà in automatico un link per leggerla su Substack ;)
La confraternita dei giardinieri
Di Wulf Andrea, letto da Ginestra Paladini.
Ecco, posso dire che siamo partiti malissimo.
Non me ne voglia la lettrice né i suoi fan né l’editore, ma questa scelta è seriamente discutibile se parliamo di qualità narrativa.
I primi dieci minuti, che dovrebbero essere i più ingaggianti, invitano a stoppare l’ascolto. Certo, le citazioni non sono il massimo per agganciare a livello sonoro, ma la lettura è ristretta in un range di note pressoché compresse, che la rende d’istinto noiosa.
Seppure il ritmo sia morbido e delicato, quindi adatto alla lettura ad alta voce, l’intelligibilità è discutibile; alcune vocali vengono trascinate, alcune consonanti sono smangiate e, in generale, la melodia è inadatta a portare il testo in diversi punti.
Ignoro totalmente la trama del libro e ho skippato qua e là per verificare non si trattasse di un capitolo registrato un po’ sottotono, ma non ho captato differenze sostanziali nello scorrere del testo.
Una lettura un po’ ingrata, a mio avviso, per un titolo che, forse, avrebbe potuto ingaggiare di più con quel velo di ricerca in più della voce più adatta.
Ricordo come sempre che non sto parlando dell’artista nella sua totalità ma nelle sole capacità al leggio, che sono specifiche e non scontate se si è attori, speaker o doppiatori.
La voce di Ginestra è delicata al tatto come la buccia delle albicocche, e con il frutto condivide quei tratti tra lo zuccherino e l’acidulo; il colore è verdastro, scuro e corposo come le foglie dei cliclamini in inverno, e il profumo ricorda l’odore del sesamo tostato in padella.
Cosa accomuna un manipolo di mercanti e giardinieri inglesi, un intraprendente agricoltore americano e il botanico svedese più famoso di tutti i tempi? Fairchild, Miller, Bartram, Collinson, Banks, Linneo: sono solo alcuni membri della «confraternita dei giardinieri» che, con ruoli, motivazioni e interessi diversi, nel corso del Settecento animarono una vera e propria «rivoluzione botanica», così profonda e invasiva da aver dato forma non solo ai giardini e ai parchi inglesi così come oggi possiamo ammirarli, ma perfino a un «paesaggio psicologico» di provata «britannicità», un tratto inconfondibile nei costumi e nelle propensioni di un popolo. Sullo sfondo delle grandi esplorazioni di James Cook e degli anni cruciali che portarono alla nascita degli Stati Uniti d'America, il giardino all'inglese non divenne solo il passatempo e l'ossessione per milioni di inglesi - oltre che un lucroso affare per molti di loro - ma simbolo e veicolo stesso dell'Illuminismo, espressione visiva di un paese famoso per essere la «sede della libertà». In pochi decenni, quei pionieri riuscirono a unire orticoltura pratica, botanica sistematica ed espansione coloniale in un progetto omogeneo, rafforzando il potere imperiale di una nazione sul mondo: questo libro, a metà tra il saggio e il romanzo storico, ripercorre l'avventura di coloro che riuscirono a plasmare con le proprie mani il «capolavoro della natura» e a penetrarne i segreti.
Wicked: vita malvagia della strega dell’Ovest
Di Gregory Maguire, letto da Giorgia Carnevale
Questo libro è finito diritto tra i miei ascolti, quindi lo ascolterò tutto in settembre.
La prima impressione è molto buona, un ritmo lento, morbido, perfettamente in linea con le immagini del testo; ho solo una piccola riserva sulle battute delle chiusure del narrato, che sono un po’ troppo simili. I dialoghi e le caratterizzazioni sono davvero gradevoli e la voce è gestita bene.
L’intelligibilità è buona, sento solo qualche difficoltà su alcune doppie (e solo in alcuni passaggi) quindi, nel complesso, è un ascolto gradevole e un prodotto efficace.
La voce di Giorgia ha il sapore del pan brioches caldo con sfumature di uvetta, ha il colore dell’uva rossa matura e, al tatto, è tiepida come il panno di pile sottile delle coperte leggere.
Elfaba, la Perfida Strega dell'Ovest "Per definizione, il male si nasconde ." Glinda "Sono ricca sfondata, l'avresti mai detto? Chi immaginava che la beneficenza fosse così redditizia?" Principessa Elefantessa Nastoya "Quando ci troviamo di fronte a un bivio, quando l'aria puzza di tragedia, a rimetterci sono coloro che non indossano una maschera." Il Mago di Oz "Il punto, mia verde fanciulla, è che non tocca a una giovane, né a una studentessa, né a una cittadina decidere ciò che è giusto e ingiusto. È compito dei capi." Dottor Dillamond "Cosa pensate che intendesse Madame Morribile concludendo il secondo Quell con l'epigramma 'Animali, abbassate la cresta'!" Madame Morribile "Con il passare del tempo e una cornice abbastanza ampia, tutto ciò che possiamo dire o fare finisce per rivelarsi ironico." Fiyero, principe degli Arjiki di Kiamo Ko "Cosa credi di sapere della perfidia?"
La casa sul mare celeste
Di TJ Klune, letto da Gugliemo Scilla
Questa lettura è perfetta per parlare di come l’uso della voce riesce a fare metà del lavoro nell’esperienza d’ascolto.
Ogni tanto l’articolazione cede, l’intelligibilità inciampa e le finali sono poco sostenuti dal fiato, eppure Guglielmo si porta a casa una lettura incredibilmente coinvolgente.
In questo caso parliamo di una persona di cui conosciamo bene la voce, un performer che sa affabulare e che riesce a portare questo suo talento al leggio.
A livello tecnico ci sono diversi punti di miglioramento ma è immediato capire che il lettore sta visualizzando estremamente bene le immagini che legge/descrive; anzi suggerisco di ascoltare il testo proprio per carpire l’efficacia delle intenzioni delle intonazioni della lettura.
La voce di Guglielmo è burro su pane tostato, con sfumature di salvia ed erba cipollina; ha sfumature tra il blu velluto e l’azzurro puffo. Al tatto è carta-cotone, come quella da acquerello.
Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile.
Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto.
Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto.
Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.
Vuoi lavorare con me?
Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Di cosa mi occupo
Produco audiolibri per case editrici, sono fonico di ripresa, regista e tutor per narratory in studio;
consulente di produzione per l’editoria audio, tecnico di post-produzione di audiolibri, narratrice indipendente, formatrice di propedeutica vocale, podcaster, facilitatrice di Circle Reading® e meditazione mindfulness, promotrice di Igiene Sonora.
Sono endorser per Flare Audio (link affiliato) e parlo spesso di misofonia, sensibilità uditiva e morbo di Crohn.
Cosa devi sapere di me
ho un team interiore di bizzarre creature negli uffici del mio cervello,
mi rifiuterò di guardare il remake de Il Corvo perché è uno dei miei film preferiti
da piccola pensavo che le persone con gli occhi azzurri vedessero il mondo tutto blu
a 3 anni ho rubato una manciata di bottoni da una bancarella del mercato
alcuni elementi di questa lista cambiano ad ogni invio
la malattia di Crohn, anche detta “morbo di Crohn” o Blue, per gli amici