Gli audiolibri di febbraio
Il mese più corto dell'anno mi ha regalato emozioni lunghe, tra voci fantastiche, false primavere e coincidenze astrali di fatti, misfatti e produzioni assortite. Ti prendi un caffè con me?
Sempre più in alta definizione
Parlo di definizione sei propri valori, che per me sono sempre più importanti, presenti e chirurgici.
Diventano via via la base su cui non solo poggia il mio lavoro, ma su cui mi trovo a funambolare senza peso, dall’alto di una prospettiva che non ho mai avuto prima: sta tutto nel binomio del Tempo e del Suono.
Ed è così semplice che mi stupisce l’averlo messo a terra e verbalizzato solo negli ultimi mesi.
Per quanto mi riguarda, voglio credere che siamo fatti di Tempo e di Suono, esattamente come le narrazioni ad alta voce, le relazioni, l’arte, le emozioni e le connessioni che ci portano ad avanzare negli anni senza accorgerci dell’armonia che componiamo. Forse perché la vita la guardiamo spesso troppo da vicino, non riusciamo a cogliere la melodia per intero ma ci limitiamo a pensare di essere note soliste e vagabonde su binari a volte troppo affollati, altre deserti e silenziosi.
E qui la lettura ad alta voce, in quel grande intreccio armonico che è l’ascolto, ci riporta alla realtà dei fatti (perlomeno per come la vivo io), cioè che il modo in cui percepiamo lo scorrere della vita dipende da quanto siamo realmente consapevoli di questi due grandi valori.
Così, nell’ascolto degli audiolibri, vedo il valore pedagogico dell’educazione all’attesa, all’accoglienza, alla fiducia, all’attenzione, all’immaginazione, alla partecipazione e, infine, al potere delle storie e delle tradizioni orali, che vivono quella che ci1 piace chiamare l’era dell’ Oralità 2.0.
La prima, vera volta in cui ho preso coscienza di Tempo e Suono è stata una domenica di luglio del 2018, mentre ho giocato l’ultima partita a scacchi con mio nonno; ho vissuto uno di quei momenti catartici in cui sembra che il tempo si fermi, e si è impresso nella mia memoria il suono delle sue parole “…non mi ricordo più le regole” con annesso mezzo sorriso. E in quell’istante, mentre osservavo con tenerezza una delle grandi colonne della mia architettura emotiva farsi da parte per cedere il posto alla malattia che l’avrebbe portato via di lì a fin troppo poco, ricordo di aver nettamente pensato di sentirmi in pace con me per aver sempre scelto di dedicargli il tempo a mia disposizione, di aver sempre detto “ti voglio bene”, di aver scolpito nella memoria uditiva il suono della sua voce che canticchiava “Carissimo Pinocchio” quando ero bambina, e che quello che stavo vivendo lì con lui, in quel momento, non era l’ultimo momento, ma era un momento prezioso.
Poi, tutta quella consapevolezza l’ho messa da parte perché si sa che la vita ogni tanto sembra un po’ Gardaland, e in questi anni in cui ho abbandonato le grandi certezze dietro cui mi sono sempre riparata dalla paura di provare ad essere qualcosa di più simile a me, ho ritrovato quella sensazione, perfettamente espressa dalle due parole che guidano il mio 2024: Tempo & Suono.
E con questa pipposa premessa entriamo nel vivo degli ascolti del mesi, che sono pochi -in realtà- ma per il buon motivo che ho avuto un mucchio di cose da fare, tra le quali staccare un sacco dal mondo digitale, concentrarmi sul lavoro e fare un mucchio di telefonate anziché mandare messaggi.
Ah, la versione audio delle mie newsletter non conterrà le recensioni di audiolibri per il semplice fatto che le scrivo mentre riascolto la narrazione, dunque non mi trovo a mio agio all’idea di doverle rileggere; anche perché magari vuoi leggerle mentre ascolti l’audiolibro e non mi sembra educato parlarci sopra 😂
Premessa ricorrente
Da brava persona auditiva e con discreta sensibilità sonora -forse misfonia ma non ne siamo certi-, le mie recensioni sono sull’uso della voce, sulla narrazione e sull’efficacia della lettura; non parlo di trame, storie e potrei fare esempi qua e là ma, nella maggior parte dei casi, non rischi spoiler.
Ascolto i titoli da dispositivo mobile e con cuffie di media qualità, per avere un’impressione quanto più neutrale; non sono pagata da nessuno per queste recensioni, cerco di essere imparziale anche quando recensisco titoli di lettori o editori che conosco o con cui collaboro e, per trasparenza, non inserisco nelle recensioni titoli a cui ho preso parte alla produzione in qualsiasi ruolo.
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Shogun
Di James Clavell, letto da Federico Viola.
A parte il fatto che ho scoperto di essere stranamente in trend perché pare che stia per uscire la serie tratta da questo libro (non ricordo più se per Netflix o Prime) ma, con le sue 47 ore di audio, questa narrazione è fan-tas-ti-ca. (però un neo c’è, giuro, anzi un paio).
Ma che gli vuoi dire a Federico?
Voce incredibilmente efficace, capacità interpretative eccellenti e narrazione fluida di incredibile difficoltà, data la natura del testo che si divide tra pensieri, introspezioni, lingue straniere e punti di vista che si incrociano.
I nei di cui parlo, ci vado dritta: le pause. Le pause tra le frasi, tra i paragrafi, tra i dialoghi sono corte , un po’ troppo corte. Ora, capisco (e mando il mio più sincero abbraccio al fonico che ha registrato questo immenso audiolibro e che probabilmente durante l’esportazione sarà andato in crociera sul Nilo) che post-produrre un colosso del genere ti stona, e mi sembra di intuire dal respiro riflesso di Federico che la sua narrazione sia effettivamente veloce di suo, ma soprattuto in un librone di questo tiro qualche pausa in più aiuta ad equilibrare il carico cognitivo già ben sollecitato dai cambi voce dei personaggi, sempre ben caratterizzati.
Chapeau a Federico e alla produzione, anche per la coraggiosa decisione di lasciare respiri e diversi mouth sound che, in un ascolto così impegnativo in termini di tempo, lasciano la piacevole sensazione di avere sempre vicino il lettore.
Il secondo neo è nella scelta di gestire le voci dei personaggi giapponesi con accento giapponese nel parlato e nessun accento nelle parti introspettive legate ai pensieri del personaggio…questo confonde non poco nel seguire la storia.
La voce di Federico, ha questo tono di sciroppo d’acero, lampone e cioccolato fondente che sta un po’ a cavallo tra il caldo, l dolce e l’acidulo ma che, nel complesso, funziona sia sul dolce che sul salato; ha i colori del velluto e del vino rosso (Pantone 19-1537 TCX Winery) e al tatto è quella sensazione carezzevole dei capelli o della lana calda sotto le dita.
Partito alla volta dell'Oriente per il monopolio olandese del commercio con Cina e Giappone, John Blackthorne, comandante dell'Erasmus, si ritrova costretto da una tremenda tempesta al naufragio in un villaggio di pescatori nel Giappone feudale del XV secolo. In un mondo sconosciuto e lontano, Blackthorne deve trovare il modo di sopravvivere. Grazie al suo coraggio, che lo condurrà sulla via dei samurai, con il soprannome di Anjin (il navigatore) diventerà il fido aiutante dello Shōgun e nella sua ascesa al potere conoscerà l'amore impossibile per la bella e ambigua Mariko. Sullo sfondo di una civiltà raffinata, violenta e sottoposta a una rigida divisione in caste, un romanzo avvincente fatto di avventure, intrighi, amore, filosofia orientale e storia, che tra massime zen e battaglie cruente alterna fino all'ultima pagina poesia e tensione narrativa.
© 2022 Giunti Editore S.p.A./Bompiani (Audiolibro): 9788858796313
Traduttori: Grazia Lanzillo
Myò - il senso meraviglioso della vita
Di Giuseppe Cloza, letto da Massimiliano Cutrera.
Complesso leggere testi del genere: troppo entusiasmo ne svaluta il contenuto, poco entusiasmo lo rende pesante da reggere.
Massimiliano tiene banco con un ritmo lento e un buon gioco di prosodia; sta nel senso del testo dando valore al contenuto, lasciandoti lo spazio di entrare nel senso delle parole, che devono/dovrebbero suscitare dei ragionamenti su noi stessi.
Le pause ogni tanto sono un pochino disallineate con il contenuto, che avrebbe bisogno di un tempo di deposito leggermente più ampio, come per le collant: ok aderenti, ma troppo strette ci fan stare in ansia che si smaglino.
La sua voce è corposa e grave ma priva della ricerca di renderla ancora più cavernosa, e arriva pulita in tutte le sue qualità basse e confortevoli; l’intelligibilità è efficace, la lettura fluida e la prosodia musicale quanto basta per entrare in confidenza ma con la giusta distanza per entrare nel testo.
Ha i colori dei campi di grano a fine estate, che saluta gli ultimi verdi ma ancora non veste l’opaco dei primi giallognoli, lo riassumo con un quasi ocra abbastanza caldo (Pantone 13-0739 Cream Gold); ha il sapore del caffè d’orzo, di quelli con malto e cacao in aggiunta, che sa di colazione di primo autunno e ha quel sentore del cotone stile Fruit-of-the-Loom, che è compatto e non dozzinale, come i calzini in filo di scozia.
Questo audiolibro parla del potere dell’animo umano. Così profondo da lasciarti senza fiato. Così vasto da influenzare tutti gli aspetti della vita. Così potente da far sciogliere tutte le paure. Siamo circondati da stress, aspettative, conflitti. Viviamo in un’emergenza continua: che sia economica, sanitaria, ambientale o legata a una guerra… Sembra non ci sia spazio per la serenità. Come ne possiamo uscire? Solo se attiviamo finalmente una ricerca spirituale, in profondità, nel nostro universo interiore. La nostra anima dal potenziale infinito. Dove inizia il cambiamento che abbiamo sempre desiderato. © 2022 Giunti Editore S.p.A.
La regina degli scacchi
Di Walter Trevis, letto da Giada Bonanomi.
Ok, la voce di Giada è per me zona di comfort perché, per quando non sia tra le mie preferite, ha caratteristiche sonore che adoro e, soprattutto, ha una lettura morbida e super fluida.
Giada legge con calma, con pause efficaci, intelligibilità ottimale e un buon gioco prosodico; l’unico neo è nelle chiusure delle frasi, che spesso cadono sulla stessa musicalità discendente, ma la morbidezza espositiva aiuta a non dar troppo peso e a non renderle cantilenante la melodia complessiva.
Adoro le sue T e le sue P, sicuramente ci sarà un minimo di trattamento, ma il suono consonantico è davvero piacevole all’orecchio.
La sua voce è caramellosa, con quel sapore di filato di zucchero tipo mou, e il sentore liscio e morbido delle caramelle al latte; mi arriva più chiara di uno ftalo di quell’equilibrio tra verde e blu difficile da desrivere (Pantone 17-4725 Tahitian Teal).
A otto anni, Beth Harmon sembra predestinata a una vita squallida come l’orfanotrofio in cui è rinchiusa: sola, timida, bruttina, dipendente dai farmaci e dall’alcol, terrorizzata da un mondo che non capisce e che non fa nulla per capirla. Finché un giorno si trova davanti una scacchiera. Gli scacchi diventano per lei non soltanto un sollievo, ma anche una speranza: Beth è brava, è più che brava, è un giovane prodigio, e la sua precoce ascesa all’olimpo scacchistico americano e internazionale la porta ad affrontare, a diciassette anni, il campione mondiale. Allo stesso tempo, però, è ancora una ragazzina spaventata, intrappolata nei suoi comportamenti autodistruttivi... L’ultimo capolavoro di uno scrittore che è riuscito a narrare come pochi altri la speranza e il riscatto.
© 2021 Storyside (Audiolibro): 9789152143957
Traduttori: Andrea Cecchi
Il re del bosco
Di Isabella Salmoirago, letto da Francesco Leonardo Fabbri.
E qui i giochi si complicano perché entriamo nella lettura per bambini, che è bellissima e difficile da rendere in audio.
Francesco sembra essersi divertito un sacco a rendere le voci dei personaggi, ed è anche molto efficace; ci sono effetti sonori, che negli audiolibri per bambini sono utili e coinvolgenti.
Ovviamente non possiamo parlare di questo testo portandolo a paragone con letture per adulti (cercherò qualcosa di letto da lui per pubblico adulto) ma mi fa piacere includere questo tipo di narrazioni nelle recensioni, perché hanno colori, ritmi e codici stilistici del tutto unici nel segmento audiolibri; la difficoltà di queste letture è nel trattamento dei respiri che, nelle caratterizzazioni, hanno un ruolo importante e spesso voluminosi sia in termini di spazio che di volume, dunque tendono a saltare fuori in post-produzione come funghi.
La voce di Francesco arriva frizzantina, con una caratterizzazione efficace e una coloritura corposa nelle voci dei personaggi, che trovo molto efficace considerato il target; l’intelligibilità non è intaccata dalla caratterizzazione delle voci (anche questo non è scontato) e pause e ritmi disegnano le immagini del libro, molto più vivide e colorate rispetto ad altri generi letterari.
Il colore che mi arriva è frizzante e acceso, come i petali dei ciclamini (Pantone 18-2143 Beetroot Purple), arriva fresca e dolcina come il sorbetto al limone del ristorante, con quel sentore cremoso di base; al tatto è gommosa ed elastica, come il pvc dei salvagenti quando sono gonfi il giusto, o i palloni da spiaggia.
Un romanzo fanta-ecologico che dà voce a chi non ce l’ha: la foresta e i suoi abitanti. Una tempesta di incredibile violenza si è abbattuta sulla foresta, sradicando i tronchi degli alberi più forti. Solo Sghembo, il più piccolo e debole larice della foresta, è riuscito a sopravvivere: come gli ripeteva sempre il Re del Bosco, l’albero più anziano e saggio, la sua debolezza è stata la sua forza. Ora è lui il nuovo Re del Bosco. E tocca a lui, piccolo, fragile e sghembo, parlare agli umani e metterli in guardia: se non faranno qualcosa subito, arriveranno altre tempeste, ancora peggiori. C’è solo una piccola umana in grado di capirlo: la “sua” umana con la coda, la bimba-volpe dagli occhi color del muschio… Il romanzo fanta-ecologico è ispirato alla tempesta Vaia, evento metereologico estremo che ha interessato, nel 2018, l'area delle Dolomiti nel Nord-est italiano.
L'Audiolibro interpretato da Francesco Leonardo Fabbri e sonorizzato con sapienza saprà far vivere un'esperienza unica e toccante. Illustrazione di copertina di Ilaria Urbinati
Età di lettura: da 8 anni.
© Audio 2023 il Narratore S.r.l. A stampa © 2023 Gribaudo - IF - Idee editoriali Feltrinelli Srl
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Parlo di voce e narrazione audio nel mio podcast Narratrice Nomade, qui e nel mio profilo LinkedIn; gli altri social li uso poco e male ma mi trovi anche su Instagram.
Credo in…
Tempo & Suono, Consapevolezza Vocale e Igiene Sonora; credo che Fare Voce è Fare Anima, che l’udito è una forma tattile e che la narrazione audio è un gesto di relazione di grande impatto emotivo.
Vuoi lavorare con me?
Produco, faccio produrre audiolibri e alleno voci narranti.
Sono una facilitatrice vocale, formatrice di propedeutica vocale e lettura espressiva, all’opera sull’asse respiro-voce-espressione; lavoro con speaker, narratori, podcaster ed esploratori del suono-voce.
Sono tecnico di post-produzione della voce parlata per audiolibri, podcast e narrazione audio con l’attenzione al rispetto del suono della voce in ogni sua sfumatura, tempo e peculiarità di ogni vocalità.
Ho ideato e conduco i Circle Reading®, laboratori di voce e lettura creativa in cerchio, per lavorare sull’espressività vocale e sull’ascolto attivo nella narrazione in ambito di improvvisazione e di relazione, con narratori, esploratori, ragazzi, aziende, team e appassionati di voce.
Conduco incontri di meditazione mindfulness con focus sonoro, organizzo e conduco incontri mindfulness-based con particolare attenzione sul suono, per lavorare sull’asse corpo-respiro-voce.
Se vuoi lavorare con me puoi prenotare una call per raccontarmi i tuoi bisogni e capire se siamo le persone giuste l’una per l’altra.
Valentina Ferraro | La Musifavolista
Produco e Faccio Produrre Audiolibri, Vocal coach per Narratori
“ci" in questo caso non è riferito all’esercito di bizzarre creature che abita il mio cervello, bensì ai miei compagni di voce in Mettiamoci la Voce