Gli audiolibri di luglio
Recensioni di lettura degli ascolti di questo mese, sinestesie vocali, curiosità dal mondo audiolibro e la costruzione del Club di Ascolto su Telegram🌞
Doverosa premessa
Da brava persona auditiva e con discreta sensibilità sonora -a tratti ipersensibilità-, le mie recensioni sono sull’uso della voce, sulla narrazione e sull’efficacia della lettura;
non parlo di trame, storie e potrei fare esempi qua e là ma, nella maggior parte dei casi, non rischi spoiler.
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Perché le recensioni?
Per condividere l’amore per la narrazione audio; per educarci a parlare insieme di voce, portare l’ascolto a nuovi livelli attraverso la condivisione, per carpire dettagli e sfumature, portarle alle orecchie degli altri e costruire nuove forme di sinestesia.
Quando ascolti un audiolibro, cosa ascolti?
Cosa ti colpisce? Cosa ti emoziona?
Creiamo un linguaggio condiviso per parlare di come le storie impattano su di noi
A tal proposito, in fondo alla mail trovi un’idea che condivido con te e con chiunque abbia voglia di ascoltare audiolibri insieme a me :)
Malibu Rising
Di Taylor Jenkins Reid, letto da Eleni Molos
Qui la grande premessa è che la post-produzione ha qualcosa che non va e rende molto difficile ascoltare la voce concentrandosi su quello che dice: se ascolti in cuffie medio-buone sentirai il fastidio a livello epidermico, come quando qualcuno gratta con il coltello sul piatto di ceramica.
Ed ecco un ottimo esempio di come una buona narrazione può essere rovinata da un problema di esportazione o da un editing non idoneo.
L’intellegibilità è il punto forte di questa narrazione, ogni parola è perfettamente scandita e comprensibile in ogni oscillazione di ritmo, con R e T al loro posto e piene in ogni slittamento consonantico.
Si tratta di un buon esempio di lettura non eccessivamente interpretata, ritmata e corposa; per approfondimenti ti rimando ad un episodio di Narratrice Nomade in cui ho affrontato la spinosa questione del “come ti piace leggere"/ascoltare”.
Può piacere o meno, ma è innegabile che questo ascolto non affatica la memoria di lavoro del cervello…peccato per il carico cognitivo dell’editing scivolato male.
Malibù, 27 agosto 1983. La città è in fermento: questa sera, come ogni anno, Nina Riva darà la grande festa di fine estate a cui tutti sognano di partecipare. Che si tratti di gente dello showbiz o di persone comuni, chiunque non sta nella pelle all'idea di farsi vedere accanto ai famosi fratelli Riva, figli del leggendario cantante Mick: Nina, la top model; Jay, il campione di surf; Hud, il celebre fotografo; Kit, l'adorata sorella più piccola.
Chiunque, tranne la stessa Nina, che ha sempre odiato stare al centro dell'attenzione, e a maggior ragione ora che è appena stata lasciata dal marito, noto tennista. E forse anche Hud si risparmierebbe volentieri quella festa, durante la quale sarà costretto a rivelare al fratello - cui è legatissimo sin dalla nascita - qualcosa di inconfessabile. Mentre Kit ha deciso di invitare una certa persona senza prima consultarsi con nessuno.
Abbandonati a sé stessi in tenera età, i quattro sono sempre stati inseparabili, un padre e una madre l'uno per l'altra. E un modello di successo per tutta l'America. Eppure, dietro quella facciata scintillante e quei sorrisi da copertina, ognuno di loro nasconde qualcosa. Segreti che stanotte verranno a galla, mentre l'alcol scorrerà a fiumi e la musica coprirà parole, lacrime, risate. Ed entro l'alba, quando ormai la villa a picco sull'oceano sarà in fiamme, ognuno dovrà anche decidere cosa del proprio passato lasciare andare in cenere e cosa portare con sé in una nuova vita.
Crepitio di Stelle
Di Jón Kalman Stefánnson, letto da Riccardo Ricobello
Conosco la voce di Riccardo dai tempi delle sue letture su Youtube e non delude mai.
Riccardo legge con passione ed eleganza, con presenza discreta e valorizzante degli ambienti; le pause sono equilibrate e danno il giusto respiro tra una frase e l’altra.
Le sue descrizioni sono musicali, le intenzioni ben appoggiate, la sua voce è comoda e confortevole, come una fetta di pane con burro e crema alla nocciola.
Mi arriva come il suono del flauto di pan, con suoni naturali ma pieni, di un arancione caldo e opaco come le vesti di alcuni monaci.
Non esagera nell’escursione dinamica
In alcuni punti arriva più calda e in altri un pochino più svuotata dall’aria, come se ci siano state re-take o spostamenti del microfono, ma questo -personalmente- gioca solo a favore della gradevolezza del timbro che a tratti arriva pieno e ad altri più leggero.
Ricreando attraverso la scrittura i meccanismi della memoria, dove il tempo si dilata e si contrae sovrapponendo immagini, pensieri, sentimenti e luoghi, Jón Kalman Stefánsson intreccia i destini di quattro generazioni di donne e uomini, vite effimere come le nuvole nei cieli d’Islanda, la cui incessante ricerca di un senso – nella vita, nel bisogno di radici, nell’inesorabilità della morte e del desiderio, è assoluta ed eterna.
Sinestesia
Di Olivier Parquet, letto da Andrea Oldani
Ho apprezzato la voce di Andrea in Finché il caffè è caldo, ed è un piacere tornare sul suo timbro.
La sua lettura è estremamente efficace: ritmata, intelleggibile, riflessiva quando serve e sicuramente aderente alla lettura; le voci dei personaggi sono dinamiche e mai caricaturizzate, e il leggero sfiato di alcune chiusure invita ad entrare nell’ascolto tanto quanto nella storia. Ogni tanto si sentono i respiri nei dialoghi e questo è apprezzabile sia per la resa delle interpretazione che per il coinvolgimento.
La sua voce arriva come una zuppa di miso calda prima di cena, con il retrogusto morbido del tofu, il sapore marino dell’alga e il dolce-salato del miso come armonizzante.
Unico neo: credo che alcune pause siano state ridotte in editing, il che è un peccato con una lettura così ritmata, perché a tratti lasciano poco spazio per il deposito della frase e dell’immagine mentale.
Racconto vincitore del “Grand Prix de l’Imaginaire” 2003.
Un portale TransUniverso gestito da un’intelligenza artificiale rappresenta l’ultima difesa contro l’invasione di Alusia da parte dell’agguerrito popolo degli arkosiani.
Il destino del pianeta è legato alla capacità del governatore Josef Rekl di negoziare le condizioni di un’ardua convivenza con la misteriosa diplomatica arkosiana. Ma ogni residua speranza di ottenere una pace così labile si cela nelle pieghe della comunicazione mnemonica, olfattiva e musicale, una strategia sinestetica dall’esito alquanto incerto che tuttavia finirà per collegare il passato del governatore al futuro della diplomatica.
L’insostenibile leggerezza dell’essere
Di Milan Kundera, letto da Fabrizio Bentivoglio
Non ho mai letto questo titolo, quindi mi sono totalmente affidata alla voce di Fabrizio per farmi un’idea della lettura e sono stata totalmente catapultata nell’intimità di un racconto epidermico.
Fabrizio legge con la voce increspata della saggezza, ruvida e delicata al contempo, nell’equilibrio dell’esperienza e del punto di vista equanime.
La sua voce è la voce dei tuoi pensieri, è la voce di qualcuno che ami mentre ti racconta di sé, è la voce di un momento che non tornerà e merita tutta la tua attenzione; ti ritrovi ad ascoltare in silenzio, quasi trattenendo il fiato.
Ottima gestione della prossemica sonora e dell’invito ad entrare nel suono.
Il sapore è quello delle fette di pane casereccio con un filo d’olio -di quello buono- e un pizzico di sale; non ne vedo il colore, ma ne sento il tocco vivo sui polpastrelli, come quando il nonno mi prendeva le mani e mi parlava delle grandi cose che importano nella vita.
Peccato per la voce che intermezza annunciando il numero dei capitoli, spezzando la magia della lettura di Fabrizio, Emons mannaggia a questo disco rotto che inserite sempre!
Pietra miliare della letteratura del Novecento, il romanzo mette in scena un perfetto quadrilatero amoroso entro cui le storie dei protagonisti s'intrecciano con le grandi domande della vita, come quelle sul valore delle scelte individuali, sul rapporto tra pesantezza e leggerezza, libertà e costrizione.
Alla fine degli anni Sessanta, tra la Primavera praghese e l'invasione sovietica, la giovane Tereza e il marito Tomáš, la pittrice Sabina e il suo amante Franz, oscillando tra fedeltà e tradimenti, esplorano passioni e vertigini di un mondo che è diventato una trappola.
Come D’Aria
Di Ada d’Adamo, letto da Daria Deflorian
Anche in questo caso sento una scivolata di editing che incide sulla percezione della voce, compromettono la qualità vocale di Daria e affaticando l’ascolto non poco.
La lettura non è semplice, la storia spessa e le parole dolorose.
Leggere il dolore non è facile: ha ritmi complessi, respiri molto pieni o totalmente vuoti a seconda del modo in cui impatta in ciascuno di noi, vive di silenzi e frequenze legittimi quanto insindacabili. Il dolore è egoista, dice un mio carissimo amico, e io credo abbia ragione.
La voce di Daria è il passo dei tacchi sulle foglie secche, è uva passa nell’impasto dolce di farina e cannella; avvolge le spalle come una pashmina aggiustata sulle spalle nei primi giorni d’autunno.
Daria legge il dolore con le sue frequenze, che a me arrivano nella pancia.
L’intelleggibilità ogni tanto saltella, comprensibile per la natura del testo e per l’enfasi non voluta dell’editing che indice sull’aria, le plosive e le S/F.
Difficile, difficilissimo leggere questo testo. Complimenti.
Daria è la figlia, il cui destino è segnato sin dalla nascita da una mancata diagnosi. Ada è la madre, che sulla soglia dei cinquant'anni scopre di essersi ammalata. Questa scoperta diventa occasione per lei di rivolgersi direttamente alla figlia e raccontarle la loro storia. Tutto passa attraverso i corpi di Ada e Daria: fatiche quotidiane, rabbia, segreti, ma anche gioie inaspettate e momenti di infinita tenerezza. Le parole attraversano il tempo, in un costante intreccio tra passato e presente. Vincitore del Premio Strega Giovani 2023.
Il club dell’audiolibro
A settembre mi piacerebbe lanciare un club di ascolto di audiolibri, in cui condividere impressioni sulla voce, sulla lettura, sulle emozioni che la narrazione ci suscita.
L’idea in breve:
un audiolibro al mese da ascoltare (e potrei avere una bella novità a tema)
un gruppo Telegram dedicato in cui commentare e scegliere gli audiolibri
un appuntamento al mese in cui confrontarci sulla voce, sulla lettura e sulle emozioni che la narrazione ci ha dato
Che ne dici, ti andrebbe di partecipare?
Se hai risposto sì, ti lascio il link al gruppo beta/test su Telegram in cui raccoglierò le adesioni, qui nel pulsantino azzurro:
Nel frattempo da dove ascolti?
Questa mail ti arriva mentre io sono a Longarone, a seguire la narrazione audio del festival CircleLand di Albert Hera quindi mancheranno gli ascolti degli ultimi giorni di luglio :)
Per gli ascolti di agosto testerò un’altra applicazione d’ascolto e ti condividerò tutto nella prossima newsletter perché…potrebbe interessarti in prima persona ;)
Ci sentiamo prestissimo!