Gli audiolibri di settembre
Siamo arrivate a ottobre ad occhi chiusi; cosa ho ascoltato salutando l'estate e l'esperienza di dialogo nel buio.
Settimana scorsa ho provato il primo Dialogo nel Buio della mia vita.
Ero ospite all’evento di Mondadori “Audiolibri al Buio” nel quale due realtà concettuali si sono abbracciare: il mondo dell’audiolibro per gli ipovedenti e quello degli audiolibri destinati al settore commerciale, che per noi di Mettiamoci la Voce si traducono nei ruoli del donatore di voce e quello di narratore di audiolibri.
Ci sono differenze?
Sì, poche ma sostanziali.
Come ti accennavo nella scorsa newsletter, sicuramente ci sono differenze marcate nelle intenzioni, negli organi di produzione e nelle relative disponibilità di risorse.
Da un lato abbiamo il mondo associazionistico che produce audiolibri per piattaforme gratuite, riservate agli ipovedenti conclamati, e fondate sul lavoro incredibile di migliaia di volontari in tutta Italia. Dall’altro abbiamo il mondo editoriale che produce audiolibri per piattaforme private accessibili a tutti con abbonamento (o per la vendita del singolo prodotto), realizzati in studi professionali e con voci professioniste -di vario genere- che siedono al leggio nel turno di lavoro.
Parlando della sola lettura, scopriamo un’altra differenza che non è assoluta ma che ha un suo ruolo in molti casi.
Al donatore di voce è spesso richiesto, direttamente dalle associazioni/produzioni- di limitare l’interpretazione del testo alla sola intenzione (se il personaggio è triste basta colorare la voce di un velo di tristezza, senza condirla con sniffi, singhiozzi, o altre modulazioni più vicine al mondo della recitazione), per favorire l’immaginazione del lettore/ascoltatore.
”Ma che senso ha?” mi chiederai “Se io ascolto una voce triste, per forza immagino la tristezza!”. Sì e no.
Ciascuno di noi ha un proprio immaginario che include immagini, suoni, e tutto ciò che riusciamo a “ricostruire” nella nostra mente quando l’immaginazione e/o la fantasia vengono stimolate. Sia dal punto di vista visivo che da quello sonoro, possiamo venir condizionati da ciò che ci viene proposto.
Ad esempio, chi ha letto i libri di Harry Potter prima di vedere i film, probabilmente ha una propria idea di Harry diversa dal volto di Daniel Radcliffe; chi ha letto i libri dopo aver visto il film, avrà automaticamente associato i tratti dell’attore all’immagine mentale del proprio Harry.
Il suono non fa differenza, perciò quando la voce si sostituisce all’inchiostro, come nel caso del donatore di voce, con buone probabilità le verrà chiesto di trasmettere le intenzioni con garbo e meno presenza, così che chi ascolta/legge possa aggiungere la propria immaginazione.
Questo non significa che le letture più corposamente interpretate non piacciano, anzi, ma parliamo di richieste di produzione che, in ambito professionale, sono i confini entro i quali dobbiamo rimanere se ci viene commissionata una lettura in tal modo.
Ho parlato di altre sfumature tra i prodotti nell’ultimo episodio di Narratrice Nomade, ma veniamo alla ciccia: dialogo nel buio.
Un’esperienza pazzesca, che consiglio di fare a tutti, per fare un viaggio nel mondo delle percezioni dimenticate. Si tratta di un percorso guidato, all’interno di un buio amico, che emula situazioni ordinarie e quotidiane immerse nel buio più totale.
Non è una simulazione di cecità bensì un’esperienza sensoriale, all’interno della quale riscoprire aspetti del nostro sentire che, spesso, diamo così tanto per scontati da dimenticarcene. Certo, si esce da lì chiedendosi naturalmente “come” sia vivere il quotidiano senza poter vedere, quindi l’esperienza stimola anche una sana dose di domande, domande che hanno il potere di costruire ponti tra le persone.
Domande che non dovremmo scordare, come società, quando parliamo di accessibilità e inclusione ma poi, nella maggior parte dei casi, fatichiamo davvero a capire l’altro nelle sue necessità.
Se vai a provarla mi dici cosa hai provato durante il percorso?
L’esperienza è ospitata da Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, dove si è svolto anche l’evento Mondadori, e ci sono anche diverse iniziative che vorrò provare: cena al buio, teatro al buio, degustazione al buio e un sacco di altre cose che trovate nel sito dell’iniziativa.
Premessa ricorrente
Da brava persona auditiva e con discreta sensibilità sonora, nonché misofonia, le mie recensioni sono sull’uso della voce, sulla narrazione e sull’efficacia della lettura; non parlo di trame, storie e potrei fare esempi qua e là ma, nella maggior parte dei casi, non rischi spoiler.
Le riflessioni sono sempre relative alla sola lettura al leggio, non alla persona/artista in quanto tale, e sono legate alla mia figura professionale di regista e produttrice di audiolibri nonché alla mia personale sensibilità artistica.
Mai, in nessun caso e nemmeno per sbaglio sussistono termini di paragoni con altre voci narranti e qualora qualcuna/o si dovesse sentire offesa/o da ciò che scrivo , la/lo a contattarmi per un caffè insieme e un confronto.
Scrivo per promuovere una sana cultura dell’ascolto e legittimare le professioni editoriali legate all’audiolibro; ciò che dico non è mai una critica aperta alla professionalità del narratore o dei tecnici audio, quanto più una condivisione di punti di forza o di debolezza del prodotto specifico, nella speranza che questo ci faccia crescere tutti insieme.
Ascolto i titoli da dispositivo mobile e con cuffie di media qualità, per avere un’impressione quanto più neutrale; non sono pagata da nessuno per queste recensioni, cerco di essere imparziale anche quando recensisco titoli di lettori o editori che conosco o con cui collaboro e, per trasparenza, non inserisco nelle recensioni titoli a cui ho preso parte alla produzione in qualsiasi ruolo.
Se anche tu soffri di misofonia, ti lascio l’episodio del mio podcast in cui ne parlo e un link affiliato con Flare Audio che fa degli auricolare salva-orecchio (e cervello) per chi, come me, al primo rumore storto sente salire l’omicidio nel cuore.
P.S. Se la mail dovesse essere troppo lunga, ti darà in automatico un link per leggerla su Substack ;)
L’ultimo Elfo
Di Silvana de Mari, letto da Federica Simonelli.
Il libro mi ha conquistata nei primi 30 secondi.
Federica è una lettrice incredibilmente efficace, dalla lettura morbida, intensa, vellutata e -sperando che questa frase abbia senso per te- piena di glitter.
Il ritmo è morbido, la melodia appropriata e le immagini affiorano fluidamente mentre legge; le voci dei personaggi sono vive eppure non “eccessive” e sottolineo ciò che ho già detto di lei: se sei alle prime armi con la lettura espressiva, ascoltala e ruba con le orecchie perché ne vale davvero la pena.
La voce di Federica, in questo testo, è lilla come i tulipani, e dei petali dei tulipani ha la consistenza; fresca come la rugiada e tiepida come l’aria del tramonto di fine estate.
Ha il profumo dei papaveri, di quelli freschi nei campi quando il sole ci batte sopra, o di quei profumi naturali che ne mantengono le caratteristiche olfattive.
Aggiungo anche un appunto totalmente off-topic: la scrittura di questo libro è de-li-zio-sa, se ti piace la narrativa per ragazzə, ascoltalo 🩷
Il fantasy Salani di qualità che ha conquistato il mondo. Un caso letterario, un successo italiano senza precedenti, tradotto in dodici lingue. In una landa desolata, annegata da una pioggia torrenziale, l’ultimo Elfo trascina la propria disperazione per la sua gente. Lo salveranno due umani che nulla sanno dei movimenti degli astri e della storia, però conoscono la misericordia, e salvando lui salveranno il mondo. L’Elfo capirà che solo unendosi a esseri diversi da sé – meno magici ma più resistenti alla vita – non soltanto sopravviverà, ma diffonderà sulla Terra la luce della fantasia.© 2023 Audiolibri Salani
Cuore Nero
Di Silvia Avallone, letto da Chiara Francese.
Due persone diverse mi hanno parlato di questo audiolibro nel giro di pochi giorni, una me l’ha suggerito, l’altra mi ha chiesto la recensione.
Chiara legge davvero molto bene dando un filo in intenzioni in più anche alla narrazione stessa, cosa che può piacere oppure no ma che, secondo me, in questo testo funziona al 75%, perché alcuni capitoli sono narrati in terza persona. L’unico neo, quindi, è che ogni tanto si fa fatica a separare i dialoghi dalla narrazione se le pause non sono ottimali (e ogni tanto non lo sono).
Da ciò che ho sentito, perché non ho ancora finito l’ascolto, Chiara non caratterizza troppo le voci dei personaggi, dunque lo spazio nella narrazione assume un peso differente. Il suo modo di dare voce ai personaggi è comunque incredibilmente efficace, quindi se vuoi ascoltare una bella lettura che evita di caratterizzare troppo i personaggi, dai un ascolto a questo testo.
Il ritmo è ingaggiante, l’intelligibilità ottimale, i respiri funzionano, che dire? Un ascolto davvero piacevole.
La voce di Chiara mi arriva con sfumature di giallo e di verde come la buccia di alcune zucche, profuma di olio essenziale di arancio dolce e, al tatto, è asciutta come i fogli da disegno di carta ruvida quando ci scorre sopra la matita b2.
La potenza narrativa di Silvia Avallone torna con una storia di condanna e salvezza, scandagliando le profondità di una storia d'amore tra due solitudini che sa farsi portatrice di una promessa, seppur remota, di redenzione. Un romanzo potente e umano che riafferma come la luce più pura possa crescere anche al centro di un abisso di disperazione.
Il giorno in cui Bruno assiste al misterioso arrivo di Emilia nel borgo della piccola comunità montana di Sassaia non sa ancora che quell'evento è destinato a stravolgere, di lì a poco, la sua esistenza. Lui vittima in fuga da un passato di abusi; lei carnefice che porta con sé il bagaglio di una colpa scontata per anni nel carcere minorile ma che per prima non sa perdonarsi. Il loro è un incontro tra due solitudini che si riconoscono, pur ignorando l'uno il passato dell'altra.
Se non c'è amore senza verità, può questo sopravvivere anche davanti alla confessione di una colpa impronunciabile nascosta nelle tenebre del proprio cuore?Silvia Avallone, nata a Biella nel 1984, esordisce nel 2010 con “Acciaio”, tradotto in 25 paesi e diventato un film, a cui fanno seguito “Marina Bellezza” (2013), “Da dove la vita è perfetta” (2017), “Un’amicizia” (2020) e Cuore nero (2024).
©2024 Saga Egmont
Di rosso e di luce
Di Valeria Corciolani, letto da Betta Cucci.
Il consueto consiglio di Cristina Origone che, ogni mese, ci suggerisce un giallo da mettere in cuffia :)
In questo giallo la lettura di Betta mi piace un po’ di più (non mi era piaciuta in La Voce delle Ossa).
La lettura ha un buon ritmo, anche se sento comunque una coloritura eccessiva del narrato che mi risulta troppo ingombrante, quasi tutta la mia attenzione finisce solo sul tono della voce e mi perdo la trama.
L’intelligibilità è buona, la melodia un po’ troppo protagonista ma di buona fluidità.
A mio parere nel giallo e nel noir, ancor più che in altri generi, la voce narrante dovrebbe essere un po’ più felpata, come il passo dei gatti, per garantirci di mantenere la giusta prossimità alla storia e ai suoi misteri.
Il timbro di Betta mi piace molto, è caldo e confortevole. La sua voce mi arriva come il pepe frantumato grossolanamente, con lo stesso alone pepato che arriva al naso e fa subito pensare alla besciamella; al tatto è corteccia di betulla, e mi arriva color carta da zucchero come il tulle de confetti.
Ed ecco la recensione di Cristina Origone di Gialli di Carta e Agatha
Un'indagine dall'arte irresistibile e una protagonista che incanta: Edna Silvera è un personaggio carismatico, una donna forte e determinata che cattura l'attenzione fin dalla prima pagina. Edna è un'investigatrice dell'arte che sfugge agli stereotipi, unendo intelligenza e passione per dare vita a un personaggio che si fa strada tra enigmi e pericoli con una determinazione incrollabile. Ma ciò che distingue veramente questo romanzo è l'intreccio tra il giallo e la comicità, una danza di suspense e umorismo che crea un equilibrio perfetto.
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Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Mi occupo di editoria audio
Produco audiolibri per case editrici.
Sono consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, formatrice di propedeutica vocale, narratrice e tutor per narratory.
Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.
Cosa devi sapere di me
sono prevalentemente introversa
dipingevo con il caffè
ogni giugno indico riunione di famiglia per scegliere il menù di Natale
questa lista cambia ogni volta
È sempre un piacere leggerti 🤩
TI ASCOLTO VOLENTIERI.