NewsTeller di ottobre
La differenza tra scuole e corsi, il Pride delle Parole e consigli di lettura ad alta voce.
La paradossale situazione in cui mi sto trovando: ho l’influenza, tossisco e…il rumore della tosse mi da fastidio. Gioie e dolori della misofonia 😂
E il colmo è che non riesco a tenere su i miei Calmer® [gli auricolari specifici per chi ha un’alta sensibilità uditiva] perché ho le orecchie tappate e mi da fastidio avere oggetti nel padiglione. Che, a dirla tutta meno male che sono tappate, perché così il timpano risente meno dei rumori esterni e sono meno sollecitata.
Quando non si sta bene, è un casino per me -che già convivo con il dolore cronico- gestire la sensibilità uditiva, perché la soglia di irritabilità si abbassa ai minimi storici e ogni suono tende a darmi fastidio.
Ci sono diverse correlazioni tra alta sensibilità e misofonia, pubmed è pieno di ricerche a tema e, in effetti, io stessa ho notato che in quest’ultimo anno in cui sto usando i Calmer, tendo a indossare gli auricolari ogni volta che sento salire le tensioni per la sovrastimolazione sensoriale generica.
Ho anche scoperto che indossarli mi aiuta a mantenere il focus quando medito, insomma sembra che il mio corpo intero produca una risposta fisiologica di “calma” quando li ho nelle orecchie. Saranno diventati la mia coperta di Linus?
Può darsi, anche se le ricerche di Flare Audio evidenziano un’effettiva -e importante- diminuzione della pressione sul timpano, con conseguente attenuazione delle risposte negative allo stimolo uditivo.
Pensa che li indosso anche al cinema, sui mezzi e nei supermercati; ma anche quando devo concentrarmi per scrivere, sotto le cuffie quando faccio editing stilistico e, dulcis in fundo, quando lavoro con persone particolarmente complesse da gestire, per mantenere la centratura sul lavoro.
Se mi leggi per la prima volta forse non sai cos’è la misofonia: è un disturbo della percezione dei suoni che scatena risposte emotive negative o reazione anomale come rabbia, ansia, tensione fisica e confusione, quando esposti a determinati suoni/rumori, diversi da persona a persona.
Il la gestisco con la meditazione e con l’utilizzo i Calmer®, appositi auricolari in silicone della Flare Audio, di cui sono endorser. In realtà fanno anche altri tipi di prodotti, come tappi auricolari per dormire o per musicisti, auricolari con particolare definizione sonora e tutta una serie di prodotti dedicati a chi ha alta sensibilità uditiva. Ti lascio un link con affiliazione (che significa che se acquisti qualcosa passando da questo link mi offri un caffè) se vuoi sbirciare nel loro sito ;)
P.S. influenza e mal di gola?
Bevi tanta acqua tiepida, riposa la voce, dormi, chiama il medico, chiedi all’erborista cosa mettere nei suffumigi e quali tisane/decotti sono utili per te e la tua voce. Ogni influenza è diversa, non sistematizzare le tue risposte alla malattia ma tratta il tuo corpo con la cura che merita ;)
Tra scuole e corsi ci son di mezzo gli orsi
Qualche settimana fa riascoltavo il podcast di Ilaria Boero, Take it Easy con i Tarocchi, e la puntata dedica alle scuole di tarocchi mi hanno acceso una scintilla dentro.
Nell’episodio Ilaria e Barbara pongono l’accento sulle differenze pratiche tra “corso” e “scuola”, specificando come il primo sia relativo al passaggio del punto di vista di un singolo docente/metodo, mentre la seconda implichi un corollario di materie e prospettive a sostegno della formazione del discente.
Un corso ti passa quella visione, quella metodologia, punto.
Una scuola costruisce una cassetta degli attrezzi di più ampio respiro, composta anche di diverse visioni e metodologie.
Ecco, sentire loro due parlare ha messo a terra dei concetti che svolazzavano dentro di me ogni volta che parlavo della nostra academy.
Ci teniamo (e ci tengo) a specificare che, in ambito artistico, non può né deve esistere una visione giusta in maniera assoluta rispetto alle altre; ciò che facciamo in academy, nella nostra scuola, è cercare di far sviluppare uno sguardo aperto sulla lettura ad alta voce, che consenta di apprezzare anche altri punti di vista e altri corsi sulla lettura espressiva.
Questo perché non ci sentiamo detentori di nessuna verità, come credo dovrebbe sentirsi ciascun insegnante di materie artistiche, e crediamo che il punto di forza di una formazione efficace sia l’abbraccio delle sensibilità individuali.
Così come sosteniamo che non esistano voci brutte, sosteniamo in altrettanta misura che non esistano formazioni sbagliate (escluse quelle opere truffaldine in cui si vendono finti certificati, si promettono lavori inesistenti o si gonfia il prezzo solo perché c’è attore-famoso-a-caso che fa una masterclass) e invitiamo i nostri corsisiti a nutrire quanto più le orecchie per sviluppare la propria individualità come professionisti della voce.
L’unico appunto che mi sento di fare è che un formatore deve saper formare.
Capisco che attiri l’occhio e l’orecchio invitare il personaggio famoso di turno nei propri corsi, nelle proprie formazioni o scuole, ma se quella persona non sa fare formazione…a cosa serve?
Nelle scuole e nella formazione nel nostro ambito:
a cosa serve sentire un doppiatore famoso che parla di come si usa la voce se non ha competenze sulla fisiologia della voce?
a cosa serve sentire un attore famoso parlare di recitazione se non sa leggere un audiolibro come andrebbe fatto?
a cosa serve sentire un personaggio famoso che srotola due frasi fatte sull’imparare ad accettare la propria voce se non ha mezza competenza sulle delicate dinamiche psicologiche che sottendono il non-accettare sé stessi?
La lettura ad alta voce e quella al leggio, sono discipline relazionali di diverso impatto e diversa realizzazione. La preparazione del narratore è importante e comporta un vero e proprio viaggio dentro sé stessi, a pari-merito con tutte le professioni artistiche.
Si dice del teatro, dell’arte pittorica, del canto…perché non della lettura ad alta voce?
Mi racconti cosa ne pensi?
Consigli di lettura ad alta voce.
Vuoi allenare la lettura ad alta voce con dei testi a tema con il mese di ottobre?
Ti suggerisco alcuni testi con cui mettere alla prova la tua capacità al leggio :)
Coraline, di Neil Gaiman (e attenzione a non farla diventare una lettura per bambini!)
Il Circo Maledetto, di Ann Featerstone (uno stile adorabile, complesso da rendere a voce alta)
La bambina che amava Tom Gordon, di Stephen King (attenzione ai respiri e alle gestione dell’ansia)
Una serie di sfortunati eventi, di Lemony Snicket (puro funambolismo vocale)
Gli orrori di Dunwich, di H.P. Lovecratf (e non voglio sentire “beh” sulla lunghezza delle frasi)
Le intermittenze della morte, di José Saramago (auguri)
Soffocare di Chuck Palahniuk (auguri vivissimi)
Che dici? Anche tu hai consigli di lettura ad alta voce da darmi?
Pride delle Parole
Il linguaggio inclusivo è un tema a me molto caro ma che mi è molto difficile applicare e sviluppare in autonomia: ogni tanto cerco di evitare di specificare il genere, ogni tanto mi scappa una schwa ma, soprattutto, in questi anni ho imparato a stare mooolto più attenta al modo in cui uso le parole, sia con me stessa che con le altre persone.
Sarà che, finalmente, dopo tanti anni di studio di CNV1 ho interiorizzato/sto interiorizzato l’attenzione al sottile confine tra osservare e giudicare, e cerco di evitare il più possibile di generare un impatto giudicante attraverso la mia comunicazione o, banalmente ma non troppo, con l’esposizione dei miei punti di vista.
Sarà che ho fatto la copy, sarà che grazie ad Alessio Beltrami ho imparato a riscrivere, sarà che grazie al progetto su tarocchi e pensiero laterale sto affinando l’arte di scegliere le parole giuste per dire tanto con poco.
O sarà anche che, grazie alla sensibilizzazione attuata anche sui social, cominciamo a porci il problema di quanto le parole siano potenzialmente balsamo o veleno a seconda di come le usiamo?
L’anno scorso ho mancato di un soffio un evento qui a Genova che quest’anno cercherò di non perdere: il Pride delle Parole, curato da Alessandro Ferraro (giuro che non siamo parenti). Un evento pensato per parlare dei temi cari alla comunità lgbtq+ (anche) attraverso la letteratura, i libri degli ultimi anni e le voci di chi li ha scritti.
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Vuoi lavorare con me?
Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Mi occupo di editoria audio
Produco e post-produco audiolibri per case editrici, e alleno narratory nell’Academy di Mettiamoci la Voce®.
Sono consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, formatrice di propedeutica vocale e narratrice indipendente. Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.
Convivo con una malattia autoimmune (la malattia di Crohn) che accentua la mia sensibilità sensoriale, soprattutto quella uditiva. Gestisco la misofonia con gli auricolari Calmer® di Flare Audio, per cui sono endorser e di cui ti lascio un link con affilizione: in pratica se acquisti passando dal pulsante, mi offri un caffè virtuale.
Cosa devi sapere di me
adoro il sapore della zucca
ho un debole per la narrativa creepy per ragazzə
ho un registratore vocale che uso come diario dal 2008
questa lista cambia ogni volta
Comunicazione Non Violenta, uno strumento di dialogo per la mediazione dei conflitti
Vero, la lettura ad alta voce e quella al leggio, sono discipline relazionali di diverso impatto e diversa realizzazione. La lettura ad alta voce è comunicazione e il tipo di comunicazione dipende dal tipo personalità che la attiva.
Cara Valentina grazie!
Quando scrivi che la lettura ad alta voce è una disciplina relazionale, mi hai fatto ricordare quando leggevo ai miei figli piccini.
Il nostro libretto preferito era IL MOSTRO PELOSO.
Quante risate ci siamo fatti! Adoravo giocare con le voci, con le pause, con i volumi. Osservavo le reazioni dei miei bambini e agivo di conseguenza: una parola detta con la voce stridula, una frase detta a voce bassa, una pausa più lunga del solito...
Eravamo proprio dentro, la storia e la nostra relazione.
Io di libri ne leggo, ma mi hai fatto tornare la voglia di leggere a voce alta.
Credo che uno dei tuoi consigli di lettura me li leggerò!
Grazie ❤️