Un po' come a Natale
La giornata Mondiale della Voce è quel momento felice dell'anno in cui tuttə ricordano l'importanza della Voce, e poi...puff, se ne scordano. Come l'esser buoni a Natale.
O è Voce tutti i giorni o non è Voce mai
Un po’ drastico come pensiero ma, in effetti, fila.
Perché fa parte del dialogo-dei-trend il parlar tanto di un qualcosa solo in occasione della “giornata mondiale di…” per poi scordarsi del tutto il gran lavoro quotidiano da fare su sé stessi per portare avanti quel “di…” anche nel resto dell’anno.
Come l’esser buoni a Natale, innamorati a San Valentino, improvvisamente rispettosi l’8 marzo e via dicendo…
Per me Voce è tutto l’anno.
Anzi, più andiamo avanti e più mi rendo conto che Voce è. Punto.
Strumento d’Anima come pochi, ormai mi fido delle orecchie molto più che degli occhi e forse anche i miei pensieri suonano anziché palesarsi come materia mentale indefinita.
Definire i miei valori in Tempo & Suono ha ri-orientato il mio impegno di queste settimane, anche se ho vissuto un momento di grandi domande, di quelle spesse che un po’ ti tolgono il sonno: “Ma sono sicura della strada che ho preso?”
Perché sai, da fuori è tutto figo, con la comunicazione fumettosa, l’ironia sui social e le cose che scegliamo di mostrare che rappresentano solo la realtà parziale che decidiamo di rendere pubblica.
Ne ho scritto nella community di Flowerista qualche giorno fa; del peso della fatica di far riconoscere il proprio ruolo in un settore in crescita, dove mi ritrovo a dire “lavoro nel campo degli audiolibri” e so di farlo in così tante sfumature che mi è difficile far capire quanto sia complesso e articolato il ruolo di “audiobook producer”, di quanto sarebbe necessario che si incastrasse nel processo editoriale tradizionale e non collocato alla fine con l’idea di una mera erogazione di servizio/prodotto.
Così ogni tanto mi chiedo chi me lo fa fare continuare su questa strada e se forse non dovrei tornare a fare quello che facevo prima.
Poi mi ricordo che fino al 2020 avevo solo una salamandra e un calamaro come neuroni/spiriti guida1 e da quando ho aperto partita iva il mio team interiore è letteralmente esploso (lo vedi qui al completo) e mi dico che, tutto sommato, ora mi sento così libera di esprimere ciò che sono che ne vale comunque la pena, per quanto difficile e complesso sia.
Nel 2019 mi sono detta che volevo lavorare in questo settore, a tutti i costi.
Tutti i costi non li ho ancora pagati, ma di sicuro ho macinato una discreta esperienza in così tanti ruoli di produzione che, per la prima volta nella mia vita, mi riconosco una caratteristica di peculiarità.
E sai, quando sei un’eterna insicura come me, che allo specchio fa così fatica a vedersi per davvero [easy che i miei tre anni di psicoterapia me li sono sparati], arrivare un giorno a dirti “oh cavolo, ma io faccio questa roba e sono brava a farlo” suona come se lo dicesse un’altra voce, non la mia.
E qui la magia del suono: se provo a dirlo ad alta voce, non mi esce sillaba.
Perché verbalizzare le cose significa dar loro un nome, renderle reali, e la realtà a volte è qualcosa con cui facciamo male i conti o nella quale riponiamo così tante aspettative che pur di non vederle deluse rimaniamo nella fantasia.
E allora, ecco il motore che forse dovrebbe muovere molti dei nostri sogni: il coraggio.
Che, riportato nel tempo, diventa determinazione e, forse, fiducia in sé stessi.
Ho festeggiato i 2 anni della mia p.iva con 3 fatture a case editrici importanti, molto più di quelle con cui avessi lavorato finora; certo, nel mentre ho attraversato due cambi vita, una profondissima crisi economica, due traslochi e il Grande Incubo di investire su di me, trauma dal quale non mi sono ancora ripresa.
Ora guardo ad un futuro fatto di informazioni legali, depositi, cambio attività e costruzione di quello-che-voglio-fare-da-grande senza sapere come ma sapendo che ci arriverò.
Non sono rose e fiori né traguardi che sbandiero sui social, dunque perché ne parlo qui?
Perché questo è il mio posto di scelta, dove sta solo chi ha voglia di entrare in relazione con quelle parti di me che non fanno rumore in altri contesti online, ma che stanno un po’ più attaccati alla pelle, come quei profumi al muschio che senti solo se ti avvicini abbastanza.
Perché, in fondo, anche se digitale, questo è pur sempre contatto.
E se sei qui con me, con la tua tazza di caffè fumante, è perché hai un sogno anche tu e forse fai la mia stessa fatica a capire se lo stai realizzando o se ancora lotti con te stessa per crederci come quando ci credevi da bambina.
A te il mio più grande abbraccio.
Nelle puntate precedenti
Torniamo a parlare uno pseudo-legalese e parliamo di Contratti Fantastici e dove trovarli (da Legal for Digital, ovvio) perché se vogliamo parlare di professionalità dobbiamo capire che passa anche dagli strumenti tutelativi che usiamo, contratto in primis.
Mi sono poi lanciata in un volo pindarico sul concetto di qualità nell’audiolibro perché sentivo fortissimo il bisogno di dare voce a più punti di vista rispetto alla produzione della narrazione audio.
Ne è uscito un’episodio che ha generato un sacco di invii mail (lo sai che se vogliamo sentirci è meglio se mi scrivi, vero? che sui social mi perdo tutto e ci passo poco).
Misofonicamente parlando
La misofonia è un disturbo della percezione dei suoni, attualmente non incluso nelle patologie conclamate ma oggetto di molte ricerche neuroscientifiche, psicologiche o audiologiche.
Si tratta di una condizione per cui determinati suoni (ad esempio i suoni della bocca, il ticchettio della tastiera, l’abbaio dei cani, il suono di chi russa o della respirazione pesante, eccetera…) scatenano nella persona reazioni emotive molto forti di rabbia, ansia o di attivazione particolare. Non è classificata tra i disturbi come l’ipersensibilità o l’iperacusia, ma si sta cercando di definire questa condizione.
Da brava uditiva mi sono ritrovata in linea con il profilo della persona con misofonia e penso proprio di avere un piedino pucciato in questo meraviglioso mondo misofonico. Seguiranno accertamenti e ti aggionerò.
Di recente, quindi, ho preso la sana abitudine di proteggere l’udito in diversi modi tra cui l’uso di aurocolari specifici, alcuni con abbattimento dB, altri con smorzamento di rimbalzo di alcune frequenze.
Per abbassare i volumi (sale prove, concerti, eventi rumorosi, palestre, etc) uso gli auricolari con abbattitore di rumore della Alpine.
Per gli ambienti meno rumorosi ma con rumori -che per noi sono- molesti (io soffro per il vociare delle persone nei supermercati o nei ristoranti, per le tv accese a volume medio, per l’abbaiare dei cani e tutta un’altra serie di rumori ordinari) uso i Calmer® di Flare Audio, che mi ha regalato un paio di auricolari e mi ha svoltato gli ultimi tre mesi di vita sociale. Per trasparenza ti dico che è un link con affiliazione, quindi se li prendi da qui mi viene data un piccolissima percentuale ma, a prescindere da questo, ti dico anche che ho comprato un altro paio di auricolari perché li amo alla follia…e poi li fanno verde acqua 😍
Mi hanno suggerito di provare i Loop Earplugs ma non ho ancora testato, tu li hai mai provati? Me li consigli?
Tempo, Suono e Conigli
Se mi segui da un po’ sai che ho cambiato spesso e volentieri grafiche, aspetto del sito e anche logo. L’ultimo è stato una bellissima V, tratta da un timbrino antico recuperato in una bancarella dell’usato a Londra mille vite fa.
Quest’anno è per me un anno di setting su chi sono e cosa voglio fare.
L’anno dei 40, della voglia di struttura e di pace, non so se lo sia davvero, ma sento che il mio anno de Il Carro, con la sua tensione e direttività nel prendere la mira e scoccare la freccia verso il bersaglio.
Così, con l’occasione di rinfrescare Drive, hard disk, studio e tutto ciò che è il mio ecosistema lavorativo, ho chiesto a Sandro (fate santo quell’uomo!) di aiutarmi con un logo nuovo che raccontasse di me.
Gli ho chiesto “Senti ma secondo te una clessidra, un coniglio e un’onda sonora come li uniamo?” ed ecco cosa ne è uscito.
Ti piace? Pensi che racconti abbastanza di me?
Meditazione Metta
Anche questo mese ci incontriamo per coltivare gentilezza e accoglienza.
La meditazione metta è un’occasione di incontro con quei territori del nostro mondo interiore in cui coltiviamo l’incontro con l’altrə e stabiliamo confini di pace.
Si tratta di una meditazione di mindfulness che dura circa 30 minuti e prevede una partecipazione relativamente attiva: si lavora insieme ma da soli su quei movimenti interiori che chiamiamo amore oppure odio, o che nome non hanno, cercando di nutrire l’aspetto equanime della gentilezza e della consapevolezza che alcune cose possiamo lasciarle andare se pesano nel cuore.
L’ingresso è aperto e gratuito, non serve esperienza pregressa nella meditazione, solo la voglia di stare seduti dentro di sé per mezzoretta e, eventualmente, condividere il tempo di un caffè alla fine dell’incontro.
Se per caso i posti risultassero terminati (la vedo molto dura) scrivimi che ti mando il link.
Per approfondire il tema della pace, ti consiglio il testo di M. Rosenberg sulla comunicazione non violenta “Le Parole sono Finestre oppure Muri” e ti consiglio di acquistarlo dal Centro Esserci per supportare le attività della CNV in Italia.
Giornata mondiale della Voce
Oggi, ieri o forse l’altro ieri (chissà quando riceverai questa mail) è il World Voice Day, al Giornata Mondiale della Voce e in Mettiamoci la Voce abbiamo deciso di festeggiarla con una super offerta che ti dà 3 mesi di academy con noi a 69€.
Ovviamente oltre i 23 -e più- corsi su voce, lettura espressiva e narrazione audio, sono incluse nell’abbonamento anche le lezioni live settimanali, i lab di lettura condivisa e tutte le chiacchiere che ci facciamo nel gruppo Telegram a tema voce.
Io sono Marie Curie
Tra le ultime produzioni che ho curato ti segnalo “Io sono Marie Curie” di Sara Rattaro letto da Lucia Caponetto, con cui ho passato divertentissimi giorni in registrazione.
Lucia è un vulcano e il libro di Sara ha letteralmente preso vita con la sua voce, legge i suoi audiolibri da qualche anno quindi in qualche modo è una “voce amica” per i suoi testi.
È un’esclusiva Audible quindi lo torvi solo li ;)
Vuoi lavorare con me?
Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Vuoi produrre il tuo audiolibro? Devi registrare un audiolibro per qualcuno e ti serve regia o post-produzione? Potrei essere la persona che fa per te ;)
Di cosa mi occupo
Audiobook Producer, vocal coach per narratori e podcaster;
narratrice indipendente, consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, formatrice di propedeutica vocale, podcaster, facilitatrice di meditazione mindfulness, Igiene Sonora e Circle Reading®; operatrice di tecniche di arte-terapia a orientamento creativo.
Cosa devi sapere di me
sono felicemente ex-formatrice aziendale per la GDO
ho una passione smodata per carte e tarocchi ad uso creativo
amo l’ironia e l’auto-ironia
ho il mozzicone di una Pupa Multuplay n.17 dalle medie perché ne amo il colore
questa lista cambia ad ogni invio
bevo troppi caffè
prima che chiami la neuro, se guardi il mio vecchio profilo IG/Facebook “Il Gatto Verde Acqua” scoprirai che ho scarabocchiavo e inventavo racconti, da cui sono usciti i miei animali guida/aiutanti fatati che disegnavo spesso e volentieri. Ecco, ora sono aumentati.