2 Commenti

Cara Valentina,

appena letto la parte del Tuo messaggio dedicata al minimalismo, mi sono subito fiondato sui podcast di Alessandro Mazzù, che TI ringrazio di averci segnalato.

Dopo una ventina di brani, non posso che condividere appieno l'intero messaggio, in cui peraltro mi rispecchio da anni.

Tuttavia, il titolo "minimalismo esistenziale" mi sembra leggermente altisonante, in palese contraddizione col profilo minimalista illustrato. Ho infatti l'impressione che Alessandro si focalizzi quasi esclusivamente su un "minimalismo materiale". A parer mio, la dimensione esistenziale dovrebbe trascendere la sola materialità: pertanto, definirei "minimalismo esistenziale" un approccio che ci liberasse non solo dai beni materiali, ma anche e soprattutto dai supposti beni ultraterreni, da timori, angosce, speranze, certezze che ci vengono evocati dallo scorrere del tempo e dall'inevitabile, graduale avvicinamento dell'ultimo passo.

Ovviamente, può darsi che questa dimensione esistenziale emerga nell'ulteriore centinaio di podcast, ma un paio di incursioni che ho effettuato oltre il 120mo non hanno evidenziato tale "salto".

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Ciao Carlo :)

Anche io non ho ascoltato tutto il podcast ma recupero pian piano;

penso che tra i possibili obiettivi di una persona che approcci il minimalismo ci sia esattamente ciò che descrivi tu (e che sia una logica conseguenza del viverne i valori) ma immagino sia tutto relativo all'individuo; magari qualcuno lo vive più su un piano prettamente materiale e chi principalmente da un puto di vista emotivo o spirituale, non saprei :)

A prescindere grazie dei tuoi commenti, preziosi come sempre!

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